Illeciti penali nel mare protetto di Acitrezza: acque fognarie in piena Riserva Naturale

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Ogni anno purtroppo registriamo i soliti problemi che riguardano presunti reati ambientali aggravati e continuati, presunti danni ambientali aggravati e continuati, assenza di bonifica “seria”  in attesa che vengano completati i lavori del Collettore fognario che dovrebbe teoricamente risolvere i problemi del mare  “inquinato” della splendida Riviera dei Ciclopi.

Acitrezza è una località di antiche tradizioni marinere tra le più belle d’Europa, e, proprio per questo motivo, forse, si era pensato di istituire una Riserva Naturale Area Marina Protetta, a tutela delle bellezze naturali esempio di legalità e rispetto delle Leggi, dove il mare nell’immaginario collettivo rappresenta una vera Oasi per il benessere e il relax.

Anche ieri, in ordine di tempo si sono ricevute delle segnalazioni di sversamenti di acque fognarie all’interno del porticciolo di Acitrezza dove ci sono diversi pontili galleggianti e barche che effettuano servizio di trasporto passeggeri al fine di far vedere e valorizzare la splendida costa.

Sarebbe opportuno, a parere di molti cittadini utenti consumatori, un’intervento concreto da parte del Ministero dell’Ambiente al fine di valutare eventuali iniziative da adottare nell’attesa che vengano completati i lavori dell’allacciante, ma anche da parte della Magistratura, al fine di valutare eventuali responsabilità civili e penali, visto che i reati ambientali ora sono considerati veri e propri illeciti penali puniti anche con la reclusione e non più semplicemente con la sanzione amministrativa.

I tecnici comunali hanno già riparato il tubo guasto dell’impianto di sollevamento di via Gibuti che ha causato per diverse ore di ieri, la fuoriuscita di una quantità non quantificata di acque nere dal canale posizionato sotto la banchina del porto.

 

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