Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus …

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Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus …

Beccati a fare sesso ad alta quota. Una coppia si è lasciata andare su un volo Ryanair ed è stata ripresa da un passeggero seduto nella fila accanto e il video è finito sul social. Il clamore suscitato dal filmato che ha iniziato a girare sul web ha avuto come effetto collaterale quello di costare ai due amanti focosi una possibile multa per non essersi attenuti alle misure di sicurezza anti-Covid, oltre che a una denuncia per atti osceni. Il motivo? Ebbene, nel praticare sesso orale col suo fidanzato la giovane ha tolto la mascherina!

Questa è la notizia. Penso faccia sorridere un po’ tutti.

Eppure è senz’altro l’occasione giusta per riflettere su un modo di esprimere la pulsione vitale alla sessualità abbastanza comune e che gli etologi, a partire dallo stesso Konrad Lorenz, ci confermano essere preumana. La sessualità orale è una pratica molto seria, gravida di conseguenze nell’ambito delle relazioni amorose, una specie di cartina di tornasole della loro buona salute.

Ci sono intere biblioteche in ambito scientifico sull’argomento nei quali sono coinvolte diverse discipline: dalla psicologia alla fisiologia, dalla etologia alla sociologia e tante altre ancora. Scegliendo fior da fiore da questo mare magnum, oggi rifletteremo su quello che il Maestro dei maestri della psicanalisi chiamava Lustprinzip perché siamo dell’opinione che …

Chi fa godere, gode due volte!

Sembra un mantra e forse lo è, di sicuro lo si può utilizzare come verità ultima quando parliamo, ad esempio, di Cunnilingus. Sicché ci sforzeremo di osservare il fenomeno dalla parte di chi lo pratica e di mettere in evidenza il fatto che non è sempre la donna a trarne un maggior beneficio.

Nell’oggetto della nostra indagine c’è l’evidenza del piacere in quanto atto d’amore tra due partner che non va ricondotto a qualcosa di meramente tecnico: in ragione di ciò, sosteniamo che il cunnilingus è un atto poetico.

In questo senso accogliamo per intero la lezione del nostro maestro James Hillman che ci insegnò che bisogna parlare in modo esplicito del sesso altrimenti Afrodite potrebbe impazzire e farci impazzire a sua volta.

Sarà quindi vero che chi fa godere, gode due volte?

Scopriamolo insieme.

Il  cunnilingus è l’azione della lingua che egoisticamente fa l’amore con quella parte di lei che altrettanto egoisticamente desidera essere nutrita da un atto fagocitante, attraverso la stimolazione del clitoride, sicché l’agente si perda tra le sue cosce nutrendosi di eros.

È praticato sin dagli albori dell’umanità e anche prima di essa. Tracce di questa pratica si trovano in antiche raffigurazioni greche e latine, infatti a Pompei il cunnilingus è rappresentato sulle pareti delle terme suburbane della città. Il cunnilingus non è unicamente una pratica eterosessuale, anzi a partire dal 1800 sono cominciate a fiorire sempre più opere pittoriche ritraenti scene di lesbismo, in particolare quella di Édouard-Henri Avril rappresenta una scena lesbica pastorale con Saffo, una delle prime donne lesbiche conosciute del mondo antico, che partecipa all’atto del cunnilingus.

Il cunnilingus è un atto egoistico. Ognuno degli attori è con le sue voglie che desiderano essere soddisfatte. Da un lato c’è lei che passivamente gode dell’atto, dall’altra c’è lui/lei che attivamente si prodiga affinché lei possa goderne appieno. Qui nasce l’atto egoistico perché c’è la necessità egoica nel godere e far godere l’altra, ma in quest’ultimo caso lo facciamo perché egoisticamente ne godiamo più noi.

Far godere la propria compagna fa godere e questo è un gesto estremamente egoistico.

Se c’è una cosa che stimola l’appetito sessuale è il desiderio di voler far godere la propria compagna, è un piacere che intrinsecamente porta con sé quella sensazione di dominio, che però si riflette in un’azione “altruistica” perché ci si dedica al piacere di entrambi.

Sapere che si è artefici di un orgasmo, fa godere gode due volte ed è anche semplice spiegarlo perché la prima volta si gode del piacere che l’atto in sé suscita e in seconda battuta (di lingua) perché sentire, odorare e guardare la propria compagna godere, infonde un piacere superiore al piacere stesso dell’atto.

Il grande psicanalista junghiano Adolf Guggenbühl-Craig nella prefazione al libro di Thomas Moore “Il lato oscuro dell’Eros” afferma che le fantasie sessuali individuali e collettive raffigurano simbolicamente la psiche umana e che in queste, la mitologia dell’anima umana è vivissima e tocca sia l’anima che il corpo.

Cosa suscita nell’anima dell’essere umano il cunnilingus come fantasia sessuale? Rispondiamo con un esempio immaginale: è come esser invitati ad un banchetto degli dei; è mal costume non parteciparvi, per questo è importante che se ne goda.

Il cunnilingud è un atto poetico mosso dall’eros di Afrodite, che spinge l’essere umano ad intraprendere un gesto d’amore così egoistico, ma allo stesso tempo altruistico che si manifesta nella comunione di due anime che godono dei loro corpi; esso suscita, in chi lo fa, quella fagocitante sensazione di piacere amplificata dal piacere stesso della propria partner, che ti spinge a continuare sempre più poiché è uno stimolo a cui è difficile porre freni!

Per questo chi fa godere, gode due volte.

Concludiamo con il pensiero di Erica Jong, scrittrice, saggista e poetessa statunitense conosciuta soprattutto per il suo primo romanzo “Paura di volare” (1973), col quale creò scalpore per la franchezza usata nel trattare temi delicati come il desiderio sessuale femminile; e che noi adolescenti (maschi e femmine) degli anni settanta divorammo sorpresi e compiaciuti, con la vana speranza di potere rivivere le mirabolanti esperienze che colà venivano cosi ben narrate.

E’ una donna che parla: Una ragione per cui le donne sono assai gratificate dai rapporti orogenitali è che è come sentirsi dire: “La tua figa mi piace. Potrei mangiarmela.”
Erica Jong in “Paura di volare” pag.77

Più chiaro di così.

 

 

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