Il futuro dell’ingegneria catanese nelle tesi di laurea

Home Cronaca Il futuro dell’ingegneria catanese nelle tesi di laurea
Il futuro dell’ingegneria catanese nelle tesi di laurea

CATANIA – Produrre gasolio biologico a partire dall’olio usato in cucina, costruire unità residenziali avanzate con il cartone ondulato, migliorare il sistema di controllo satellitare delle tratte ferroviarie meno assistite: tre idee innovative illustrate nelle tesi di laurea di altrettanti studenti di Ingegneria dell’Università di Catania; tre applicazioni già concrete che l’Ordine etneo degli Ingegneri ha premiato con incentivi in denaro a conclusione della seconda edizione del concorso dedicato ai giovani laureati del nostro territorio. In apertura della cerimonia di premiazione il presidente dell’Ordine Santi Maria Cascone ha sottolineato «l’importanza di dare visibilità alle giovani eccellenze dell’ingegneria, grazie anche alla sinergia con l’Ateneo catanese, sperando che il territorio colga la reale dimensione della validità di queste idee innovative e possa beneficiarne per lo sviluppo della nostra città». Sono inoltre intervenuti il direttore del Dipartimento universitario di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) Enrico Foti – che ha sottolineato «il reale impegno di aprirsi al territorio» – e il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce, il quale ha ribadito «la necessità di un’offerta formativa orientata all’innovazione».
Le tesi premiate nei tre settori dell’ingegneria (Civile e Ambientale, Industriale, e dell’Informazione) sono state illustrate alla folta platea di professionisti e studenti dai rispettivi autori Dario Luigi Di Stefano, Ludovica Longo e Giusy Emmanuele, accompagnati dai docenti relatori Vincenzo Sapienza, Rosario Lanzafame e Bruno Andò.
Sapienza e Di Stefano hanno presentato “Archicart – Architettura di cartone”, tecnologia innovativa che utilizza pannelli di cartone ondulato per la realizzazione di unità residenziali avanzate: «Le applicazioni sono svariate – hanno commentato docente e tesista – a partire dai contesti di emergenza in cui è richiesta velocità e facilità di messa in opera. Caratteristiche come la tripla onda aumentano la resistenza del pannello, mentre la struttura alveolare consente di riempirlo con materiali diversi da adeguare alle condizioni climatiche». Archicart è diventata già idea imprenditoriale ma la ricerca continua allo scopo di condurre ulteriori verifiche sull’utilizzo a basso impatto ambientale.
Il prof. Lanzafame e la tesista Longo hanno invece sviluppato uno studio per «coniugare il fabbisogno energetico all’ottimizzazione dei processi di produzione di energie rinnovabili. Il sistema produce bio-gasolio a partire dagli scarti di olio di natura alimentare. Il rifiuto, che attualmente rappresenta problemi di smaltimento, potrebbe essere riciclato producendo un combustibile biologico a tutti gli effetti. L’olio esausto proveniente dalla cucine domestiche viene trasformato, grazie a una reazione chimica che non ha alcun impatto ambientale, in biodiesel che può essere utilizzato anche per autotrazione poiché ha caratteristiche prestazionali simili a quelli di origine fossile».
Il docente Andò e la studente Emmanuele hanno presentato un sistema innovativo e a basso costo per la geolocalizzazione dei treni: «La piattaforma messa a punto si rivela particolarmente utile nel caso del controllo satellitare delle tratte meno assistite tecnologicamente. Spesso – hanno continuato – l’errata o imprecisa localizzazione di un treno può causare incidenti anche molto gravi. L’algoritmo che abbiamo implementato analizza i dati GPS ottenendo livelli di precisione dell’ordine di tre metri. Tutti ciò ha un impatto molto forte sulla sicurezza».

Condividilo:

Lascia un commento