FAI CISL-FLAI CGIL-UILA UIL SICILIA

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Oggi in Sicilia, come nelle altre regioni colpite dai disastri climatici di ottobre e novembre, migliaia di lavoratori agricoli sono senza occupazione lavoro né tutele. Dopo avere inutilmente chiesto e sperato che nella Finanziaria nazionale venisse inserita una norma “anti-beffa” a salvaguardia dei dipendenti di aziende non assicurate contro le avversità atmosferiche e climatiche, dopo avere più volte chiarito in sede di incontri ministeriali le ragioni della nostra protesta, Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil rivendicano adesso una mobilitazione dei rappresentanti siciliani di Governo e dei parlamentari eletti nella nostra Isola. Venga approvato un provvedimento urgente che, in deroga alle norme di una legge profondamente ingiusta, penalizzante e sbagliata qual è la 247 del 2007, dia risposte concrete alle legittime aspettative dei lavoratori. Alla Regione, invece, sollecitiamo un intervento forte e chiaro a sostegno di questa nostra battaglia di civiltà e buon senso”. Lo affermano i segretari generali di Flai e Uila Sicilia, Alfio Mannino e Nino Marino, insieme con il commissario regionale della Fai, Pierluigi Manca, che aggiungono: “Degli impegni per individuare nella Finanziaria rimedi a un’evidente paradosso legale rimane solo un ordine del giorno, presentato al Senato da un gruppo di maggioranza in sostituzione di un emendamento che è stato ritirato. Il problema permane, anzi si aggrava con il passare dei giorni. Serve subito una legge che riconosca ai lavoratori un numero di giornate aggiuntive rispetto a quelle effettivamente prestate, in modo da raggiungere le quote necessarie alla fruizione dei benefici previdenziali e assistenziali.  Inoltre, è ormai drammaticamente evidente la necessità di estendere a tutte le aziende l’obbligatorietà di attivare il piano assicurativo agricolo. In alternativa, si assicuri l’automaticità dei benefici per i braccianti che abbiano svolto attività in territori nei quali è stato riconosciuto il danno da calamità naturale”.

 

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