Ecco la “Fuitina”
lunedì 15 Giugno, 2015

Si respira un’atmosfera rilassata e divertita, entrando nella Sala A del Palazzo dei Congressi di Taormina, per assistere alla proiezione del film “La Fuitina” , in concorso nella sezione Filmaker in Sicilia al 61° Taormina Film Festival. E’ la stessa atmosfera che pervade lo schermo dalla prima all’ultima scena, che fa capolino attraverso le parole semplici e dotte dei protagonisti intervistati, e che dimostra come questa espressione sicula sia ancora molto presente e utilizzata nei quartieri popolari. Un simbolismo, che, spiega un irriverente Nino Frassica, trae le sue radici dal tempo che “Fui” e da “Tina”, la prima donna a iniziarne la pratica.
Un prodotto filmico che si gusta con leggerezza, girato quasi completamente fra i vicoli ed i mercati di una Sicilia moderna ed attuale, ma nello stesso tempo dal sapore antico. I rioni popolari della Vucciria di Palermo, ed il mercato del pesce a Catania, fanno da palcoscenico alle interviste a gente nota e gente comune, professori, medici, pescatori ed ambulanti.
Tutti accomunati dalla stessa domanda: cosa è la fuitina?
Una tematica che. fra le righe si rivela rischiosa e non facile, perché è pur sempre una pratica inammissibile deontologicamente, ma che veniva “ammorbidita” dal così fan tutti, fino ad arrivare alla “normalizzazione” nella sicilia popolare, con la esaltazione del suo contenuto.
In fondo , dalle parole della Nonna Puccio,si scopre come la fuitina aveva un suo rito, che passava dalla scoperta della fuga, alla rabbia, alla rassegnazione, fino alla decisione, presa insieme fra le due famiglie di accogliere i due amanti in fuga, trasformando l’evento in una “ festa”.
Il ricordo di Franca Viola, attraverso le toccanti parole di Mario Venuti, punta il dito sull’altra faccia della medaglia: la fuitina non voluta, che si trasforma in sequestro e stupro e rende Franca la prima donna a combattere contro la violenza sulle donne.
La scelta di un montaggio dinamico e giovane, esalta la sicilianità delle scene, nel passaggio fra le antiche Immagini di film Super 8 a momenti di vita moderna, che raccontano la realtà di una coppia “fuiuta” che ancora si ama come il primo giorno.
«Avevamo voglia di realizzare questo film – dice Salvo Spoto, alla fine della proiezione – e con Vito Tricarichi ci siamo detti : troviamo una produzione o ce la facciamo da noi? Abbiamo deciso per la seconda! Io non mi sono comprato la macchina nuova e vado ancora in metropolitana, ma il film è stato realizzato in solo un mese e mezzo. Adesso questa partecipazione al TFF 61 è per noi una grande opportunità».
E i sottotitoli in inglese fanno ben sperare in una “ fuitina” verso i paesi esteri.
Ottimo il commento musicale realizzato dai sicilianissimi Tamuna, a completamento di un brillante miscuglio fra antico e moderno in un quadro stilistico e creativo al di sopra delle aspettative.