Due passi al centro

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Due passi al centro

Nel primo giorno di quarantena quasi totale del Paese troviamo una Catania deserta.La chiusura dei Bar, ristoranti, chioschi oltre che di altre attività commerciali ha reso la città spettrale con poche persone in giro, tante mascherine materializzate dal nulla, dato che sono mesi che le farmacie non ne tengono più , anche se alcuni usano mascherina antipolvere e non quelle chirurgiche. Certo un po’ di gente si vede nei supermercati o meglio fuori i supermercati dove si vede il catanese che non solo fa la fila, la rispetta e si tiene lontano dal vicino ben oltre il metro previsto vedere questa scena fa ridere dato che per noi la fila significa calca, ammasso, spingere.
Oggi anche l’aria della città era diversa con le poche macchine in giro si sentiva un odore di fresco, quello che però si vede poco soprattutto oltre il centro storico sono le forze dell’ordine a parte la pattuglia ippomontata della Polizia di Stato e due macchine dei vigili urbani in via Etnea la città sembrava poco presidiata e questo fà un po’ pensare, dato che aggirarsi anche solo per tornare a casa nelle traverse del centro storico, da solo non è piacevole si potrebbero incontrare facilmente dei malintenzionati o sciacalli che si approfittano della situazione.
Salendo verso la parte dell’antico corso “Arrusti e mangia” per intendersi, nei giorni normali già alle 10,00 del mattino l’area è satura di odori di caponata , frittura varia e fumo dei” peperoni arrustuti” dove neppure l’esercito è in grado di togliere tavolini e il classico “arrusti e mangia” rigorosamente di ferro con il carbone sempre carico vedere tutto pulito, lindo con l’aria che odora di aria pulita, ci fa capire che solo il Corona virus poteva sradicare questo genere di attrazione culinaria caratteristica per alcuni , barbaro per i più.
Oggi Catania sembrava il set di una serie televisiva degli anni 70” intitolata Survivors dove appunto si incontravano i sopravvissuti .
Comunque sia bisogna dare atto ai cittadini Catanesi il completo adeguarsi alle disposizioni Governative senza se né ma.
Mi auguro che al più presto l’emergenza sanitaria possa finire e che questo senso di civiltà rimanga.

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