Franco-Coltraro, una coppia “Ancora una volta” di talento

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Franco-Coltraro, una coppia “Ancora una volta” di talento

I deliziosi due atti della commedia inglese “Ancora una volta” scritta da Derek Benfield interpretata da Elisa Franco e Cosimo Coltraro, alla Sala Chaplin per la Rassegna “La Carrozza degli artisti“, hanno portato in platea odore di tabacco e pipa, classici trench e profumo di pioggia e whisky.

    

Ancora una volta” (Second time around) è fra le poche opere tradotte in italiano dell’attore e commediografo inglese, scomparso nel 2009 all’età di 82 anni. E’ la storia di una rivincita sul tempo, un ribaltamento del luogo comune “occasione perduta”; è la seconda volta, appunto di una coppia di amanti – Marion Eleanor (Elisa Franco) e Bernard (Cosimo Coltraro) – che si rincontrano dopo ventidue anni dalla brusca interruzione determinata dalla sparizione priva di giustificazione da parte di lui. Esitazioni, imbarazzo precedono di pochi attimi il desiderio di “sentirsi e riconoscersi”: a parte le rughe, qualche centimetro di pancia e sfumature argentee sui capelli, niente nei codici della loro passione sembra essere mutato. Marion ha pure dimenticato il disappunto per l’abbandono: nel pregresso che era stato il mutamento della sua vita nel dopo Bernard, c’erano le ragioni che tutto spiegano: un marito, quattro figli, progetti realizzati, razionali. Ma, come allora, si stavano ritrovando nel medesimo status: lui sempre sposato con Carol-casalinga e lei che era stata sposata con George-medico, adesso vedova. Se relazione clandestina era stata prima a causa di lui, relazione clandestina continuava ad essere sempre per causa di lui. Ma la voglia di ricominciare attuando i consueti cliché, adesso per lei aveva preso un piglio diverso non avendo alcuna intenzione di risposarsi, semmai Bernard questa volta fosse riuscito a tenere fede al proposito di lasciare la moglie, dal momento che i figli erano ormai grandi e forse avrebbero meglio compreso. 

 

Il colpo di scena che è sempre stato lì, scontato quanto imprevisto, latente nel costrutto narrativo, è tipico della commedia inglese estranea all’intreccio troppo elaborato, ma piuttosto incardinata sulle caratteristiche personali ed umane del personaggio nel quotidiano, spiegate senza retorica e smontate con l’uso di ironia ed eufemismi.

Derek Benfield scrisse la commedia utilizzando solo due personaggi per far rivestire loro anche i ruoli ausiliari: Elisa Franco – che del lavoro cura la regia – rispetta questa scelta impersonando lei e Coltraro i tre personaggi a latere che appariranno all’improvviso e che costituiranno un divertente espediente. L’attrice piace e stupisce ancora una volta per il suo impegno di regista che con astuzia lascia libertà espressiva al collega, di cui si conosce la straripante e versatile personalità. Insieme azzardo essere una coppia assai affine proprio per queste molteplici sfaccettature della loro recitazione in grado di autogestirsi sulla scena e regolarsi l’uno con l’altra. La musica dell’epoca, gli arredi anni ’70, l’intelligenza del testo, la semplicità dei dialoghi e la gioia di giungere ad un finale privo di abusi psicologici sono per lo spettatore come gli elementi di un elisir in grado di riappacificarlo col mondo. E poiché gli attori fanno la differenza, godere dei siparietti organizzati dai due brillanti e bravissimi artisti catanesi è quanto di meglio si possa chiedere ad una serata realizzata sull’eco delle feste natalizie.

   

 

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