CORONA VIRUS, ERRORI ED OMISSIONI

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CORONA VIRUS, ERRORI ED OMISSIONI

di Carmelo Santangelo
Gli ecosistemi naturali hanno un ruolo fondamentale al riguardo la trasmissione e la diffusione di malattie infettive come la zoonosi e quindi, nel sostenere la vita, compresa quella della nostra specie. In tutto il mondo gli scienziati sono concordi nel sostenere che le cause della diffusione di malattie infettive emergenti, sostiene in una nota il WWF – come la Spagnola, Ebola, Asiatica, febbre emorragica di Marburg, SARS, MERS, febbre della Rift Valley, Zika, la Malaria, e molte altre ancora, vi siano fattori importanti come la perdita di habitat naturale, la creazione di ambienti chiusi e artificiali, come Grande Fratello, la manipolazione di razze di animali, il commercio sommerso di animali esotici e più in generale la distruzione della biodiversità, sono fattori che concorrono a creare e diffondere vari malattie epidemiologici.
Esiste un legame strettissimo tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta e le dimensioni epocali della perdita di madre natura. Molte delle malattie emergenti come AIDS, SARS, influenza Aviaria, influenza suina e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (COVID19) non sono catastrofi del tutto casuali, ma sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Come è noto, il contagio da SARS-CoV-2 nell’uomo potrebbe aver avuto origine nel grande mercato di animali di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, a fine dicembre 2019. Il Coronavirus potrebbe rientrare in quelle malattie che possono essere definiti come Zoonosi, ovvero tutte quelle malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, attraverso una specie diversa.
L’Italia paga un prezzo altissimo all’Europa, sanzionata per mancanza di depuratori contravvenendo alle leggi per la conservazione degli ecosistemi invasi di liquami e canali a cielo aperto che scaricano a mare incontrollati, e ora corriamo ai ripari con mascherine, (introvabili) eserciti, distanze ravvicinate, vietato uscire di casa ecc. ma che senso ha se fanno i controlli degli arrivi negli aeroporti? Penso che se una persona infettata viaggia sull’aereo e viene controllato all’arrivo, la frittata è fatta, quella persona ha infettato decine di viaggiatori con lui. Ecco perché il virus si espande ad una velocità supersonica da una città all’altra, e da un continente all’altro, Ecco l’errore: i controlli devono essere fatti alla partenza, No all’arrivo!
Catania i casi di Coronavirus sono superiori rispetto alle altre città non solo per le considerazioni di cui sopra ma per altre porte di accesso che non sono state considerate a sufficienza ad esempio: lo scalo del porto, con il flusso crocieristico, stazione di servizio dei Bus di linea, da e per la Sicilia dal continente, la discarica di contrada Coda Volpe in zona Vaccarizzo, dove ogni giorno scaricano centinaia di tonnellate di spazzatura proveniente dai paesi della Sicilia occidentale.

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