Camporotondo Etneo: impegno e prevenzione al randagismo.

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Camporotondo Etneo: impegno e prevenzione al randagismo.

di Patrizia Orofino

Dopo l’episodio della scoperta di cani detenuti in alloggi improvvisati e fatiscenti successo a Catania giorni orsono, Metroct, oggi racconta una bella realtà ed una testimonianza diretta a favore dei cani randagi, con il prezioso supporto di autorità e volontari, direttamente dalla provincia catanese.  Domenica 24 marzo a Camporotondo paese dell’hinterland etneo si è svolta un’importante iniziativa, ovvero: la campagna di microchippatura canina, finalizzata alla registrazione all’anagrafe dei nostri amici cani, presso l’ASP di Catania, che assume una valenza importantissima per le adozioni presso i canili rifugio, e del comune dove avviene l’applicazione del microchip, in questo caso Camporotondo, importanti sia per le adozioni sia ai fini di una mappatura del numero dei cani randagi all’interno del territotio. Un lavoro certosino, quello fatto in sinergia tra il comune di Camporotondo e l’ASP etnea che, hanno così potuto registrare 35 cani, un numero importante se si pensa che il paese conta circa cinquemila anime. Il microchip, obbligatorio per legge, da l’opportunità ai proprietari, di ritrovare i propri cani smarriti o vittime di furto, fungendo tuttavia anche, come deterrente contro l’abbandono,  prevenendo così il randagismo.  Il comune di Camporotondo Etneo sotto la guida del primo cittadino, Filippo Privitera in collaborazione con la giunta municipale in particolare con l’Assessore al randagismo del comune, Helga Gabriele e del Comando dei Vigili Urbani, diretta dal Comandante Giuseppe Sanfilippo, vigilano quotidianamente sul fenomeno randagismo all’interno del territorio camporotondese, con fermezza di azione nell’interesse, nel rispetto e nella tutela dei cani. Due importanti progetti regionali, verranno presto in supporto delle zone periferiche dell’hinterland della nostra città, Camporotondo insieme ad altri comuni è stato inserito, a pieno titolo in questi piani d’intervento. Uno riguarda il progetto di sterilizzazione canina, con fondi stanziati dalla Regione Sicilia, l’altro invece riguarda l’istallazione di telecamere in tutto il territorio del paese, nei suoi confini, fondamentale per la sicurezza della comunità. Parliamo direttamente con l’Assessore Helga Gabriele ed il Comandante  Giuseppe Sanfilippo per conoscere nei dettagli la realtà del randagismo, gli interventi svolti e quelli futuri e di tante altre novità,  per la vita dei cani e non solo.

Domanda: Assessore Gabriele, ci racconti com’è andata la campagna di microchippatura di domenica scorsa?

Risposta: E’ andata benissimo, abbiamo applicato microchip a 35 cani, con la collaborazione della ASP dell’equipe di veterinari e della preziosa cooperazione da parte dei volontari della C.E.V. ( centro europeo volontari) e di tanta gente comune, infatti data l’affluenza positiva di questa campagna, siamo già a lavoro per organizzarne un’altra, per poi stabilizzare questo tipo di appuntamento una o due volte all’anno.

D: Helga, ci parli della campagna di sterilizzazione pianificata dalla Regione siciliana, quando partirà?

R: Si, la campagna di sterilizzazione è stata veramente una notizia accolta positivamente,  sia da parte mia come Assessore e come amante degli animali, ma anche da tutti coloro i quali (volontari animalisti, sindaci assessori ecc..) vivono l’emergenza randagismo quotidianamente, nei vari paesi o città siciliane. Un aiuto concreto, che contribuisce al controllo dei cani randagi e abbandonati. La sterilizzazione è necessaria, per arginare questi fenomeni.

D: Comandante Sanfilippo, che novità ci sono invece in merito alla video sorveglianza prevista e programmata dalla Regione che vede il paese di Camporotondo incluso all’interno di questo importante piano. Come può essere utile per un territorio la video sorveglianza?

R: La video sorveglianza, è fondamentale per la sicurezza di una comunità e dei suoi residenti. Queste video camere saranno utili per tante cose quindi, anche quella di prevenire l’abbandono di cuccioli o di cani adulti, ad opera fino ad oggi di ignoti che, indisturbati  abbandonano gli animali, commettendo un reato, perchè l’abbandono secondo la legge (articolo 727 del codice penale) è un reato, bisogna ribadirlo con forza.  Al più presto, questo fenomeno sarà contrastato. Se dovessimo ritrovare in futuro cani abbandonati, si potrà risalire alla persona colpevole più facilmente, grazie alle telecamere di sorveglianza.

D: Comandante Sanfilippo, se una persona incontrasse per strada dei cani randagi, cosa deve fare?

R: Deve recarsi al comando di Polizia Municipale della zona in cui si trova e segnalarlo, le autorità faranno il resto, con l’aiuto dei comuni e delle associazioni di volontari per la tutela degli animali, in contatto con i canili rifugio più vicini.

D: Assessore Gabriele, in termini di costi, quanto il comune di Camporotondo spende annualmente per il mantenimento dei randagi presso strutture idonee ad accoglierli con i quali siete in contatto?

R: Attualmente il comune di Camporotondo annualmente ha una spesa di circa 35 mila euro, spese di mantenimento dei cani, che comprendono: spese mediche veterinarie, farmaci, cibo e di tutto ciò che necessitano i poveri cani, anche provvedere al condurre da una zona all’altra del paese i cani che vengono ritrovati e segnalati per strada, con l’ausilio di un mezzo idoneo a norma di legge, adatto al trasporto animale, anche  alla sistemazione di un riparo ( presso il canile cui facciamo riferimento) e quindi le cuccie, che devono essere accoglienti, tenute pulite e dignitose per far sì che, gli ospiti a quattro zampe stiano bene.

D: Helga, ma nel territorio di Camporotondo il problema del randagismo riguarda solo i cani?

R: No, riguarda anche i gatti, infatti da un pò di tempo sono state istituite tre colonie feline, monitorando anche i gattini randagi in giro per il paese. In questo caso funziona diversamente da come viene affrontato il randagismo canino; infatti i gatti fanno più che altro riferimento a qualche volontario che li sfama, trovando in un punto preciso come un piccolo palazzo dove i condomini se ne occupano, senza tenerli a casa propria. Questo ci permette di fare un conteggio dei gatti randagi presenti, venendo  inoltre registrati per conto sempre della municipalità.

D: Assessore, ma è vero che coloro i quali adottano un cane, hanno sgravi fiscali? E di che genere esattamente?

R: E’ un’iniziativa volta a sensibilizzare, chi desidera adottare un cane magari non di razza, ma pur sempre affettuoso e fedele animale domestico. Si agevolano le persone mediante lo sgravio, sulla tari ovvero la tassa sui rifiuti. Le cifre sono importanti si va dalle 250 euro all’anno, se il cane è del territorio, quindi microchippato a nome del comune; mentre per i cani adottati direttamente al canile, lo sconto è di 500 euro annui;  per tutta la vita del cane, quindi lo sgravio resta. Tuttavia preciso che, successivamente all’adozione, vi saranno periodici controlli sullo stato di salute  del cane e il controllo sul microchip che deve essere sempre riconducibile al proprietario che ha adottato il cane, su questo la legge è severa quindi i dati del chip devono sempre corrispondere a quelli iniziali. Fino ad ora le adozioni sono sempre andate a buon fine, persone meravigliose che si sono occupate amorevolmente del cane adottato.

D: Una domanda conclusiva, rivolta ad entrambi i nostri interlocutori: Helga Gabriele e Giuseppe Sanfilippo. Quanto è importante la collaborazione della gente comune per arginare il fenomeno randagismo?

R: E’ fondamentale, per la riuscita di un progetto importante, che richiede, impegno, lavoro e tanta buona volontà per il bene di tutti: cittadini e cani  randagi sfortunati.

 

 

 

(foto in evidenza tratta dall’archivio della redazione)

 

 

 

 

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