Barche abbandonate all’interno del Porto di Ognina. La F.A.S. chiede interventi urgenti

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Barche abbandonate all’interno del Porto di Ognina. La F.A.S. chiede interventi urgenti

Ormeggiate all’interno del Porto di Ognina risultano essere presenti  diverse barche probabilmente oggetto di sequestro giudiziario, abbandonata all’interno del porticciolo da diversi anni, visto che non si è visto mai nessuno  – secondo quanto riportato da voci di pescatori –  ad asciugare l’acqua  o a sistemare le cime nelle occasioni di forte vento e mareggiate, anche in occasioni di emergenza non si è visto mai nessun custode  o addetto alla vigilanza del bene oggetto di sequestro o altro.

La Federazione Armatori Siciliani ha scritto alla Direzione Marittima  per chiedere alla Capitaneria di Porto di Catania di intervenire con estrema urgenza visto e considerato che, le barche fino ad oggi sono stata salvata dall’ affondamento nelle acque interne all’ area portuale, grazie all’ intervento dei Vigili del Fuoco chiamati gentilmente da pescatori e armatori, i quali hanno asciugato l’acqua e sistemato gli ormeggi in più occasioni.

Nella missiva inviata dalla F.A.S.  si evidenzia il fatto che già da anni  segnala il fenomeno di affondamento di barche all’ interno dei porti della provincia di Catania e, in particolar modo, all’ interno del Porto di Ognina,  il quale di fatto  era diventato il deposito di numerose imbarcazioni oggetto di sequestro giudiziario, barche lasciate in stato di abbandono da parte dell’eventuale custode giudiziario nominato dal Giudice e/o altro, ecc.,  visto e considerato, poi,  comunque, che molte barche,   se non addirittura  tutte le barche che risultavano  erano state donate dagli armatori  alle Associazioni  ONLUS  (barche oggetto di motivi di speculazione e truffa a danno dell’Unione Europea, grazie a comitati ben organizzati che andavano a pesca di finanziamenti destinati ai pescatori, i quali grazie a numerose complicità ottenevano soldi a danno del comparto, fatto denunciato a suo tempo dalla F.A.S. all’Autorità Giudiziaria), risulterebbero essere tutte affondate all’ interno del Porto di Ognina,ma anche all’interno di altri  Porti presenti nel territorio della Regione Siciliana,  aree poi, mai bonificate.

Lo stesso fenomeno di barche abbandonate oggetto di sequestro penale (barche utilizzate dai migranti o per altro tipo di utilizzo non consentito) risultano essere presenti anche all’ interno del Porto di Catania,   imbarcazioni che comunque dovrebbero avere assegnato,   così come prevede la Legge,     un    Custode Giudiziario utile e/o in grado di segnalare eventuali pericoli per la sicurezza della navigazione marittima e portuale, oltre a ulteriori danni ambientali aggravati e continuati.

Altri fenomeni di affondamento barche all’interno dei porti  della provincia etnea era stato segnalato sempre dalla F.A.S. anche in occasione di segnalazioni di presunte gestioni anomale di aree demaniali e/o  “concessioni”  tendenti al racket dei posti barca all’interno dei porticcioli turistici,  durante i periodi estivi.

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