Attentato Tunisi: lutto cittadino a Catania

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Attentato Tunisi: lutto cittadino a Catania

L’Amministrazione comunale di Catania ha onorato la memoria delle vittime dell’attentato terroristico di Tunisi dello scorso 18 marzo non solo con la giornata di lutto cittadino ma anche con una Giunta comunale straordinaria e nel corso della quale il sindaco Enzo Bianco ha ricordato la figura di Orazio Conte, il catanese tra le vittime dei terroristi. Per tutta la giornata a Catania le bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea negli uffici pubblici sono state esposte a mezz’asta e sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche. Nel pomeriggio si è svolta nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti alla presenza delle massime autorità istituzionali, la commemorazione di Conte.
All’incontro erano presenti tra gli altri il viceprefetto Enrico Gullotti, i comandanti provinciali dei Carabinieri Alessandro Casarsa e della Guardia di Finanza Roberto Manna, il vicequestore Giovanni Signer, il comandante del 41° Stormo dell’Aeronautica militare Vincenzo Sicuso, il comandante della Caserma Sommaruga Giovanni Giagheddu e il comandante Daniele Di Guardo della Capitaneria di Porto. Presenti inoltre la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti, gli assessori Luigi Bosco, Marco Consoli, Rosario D’Agata, Salvo Di Salvo, Orazio Licandro, Valentina Scialfa e Angelo Villari, i capogruppo del Megafono Daniele Bottino e di Articolo 4 Nuccio Lombardo e il vice capogruppo del Pd Nino Vullo, il segretario e direttore generale Antonella Liotta e il capo di Gabinetto Massimo Rosso.
“Abbiamo voluto ricordare – ha detto Bianco – non solo il nostro concittadino Orazio Conte, non solo tutti gli italiani ma tutte le vittime dell’attentato di Tunisi, che ha suscitato sdegno e dolore, ma anche sentimenti di sgomento e angoscia. Questo momento ha rappresentato anche l’occasione per esprimere la nostra solidarietà al popolo tunisino, visto che molti tunisini vivono qui da noi. La Tunisia è molto vicina, sull’altra sponda del Mediterraneo, a poche decine di miglia dalla nostra costa, ed è un Paese importante, un presidio di democrazia.
Questa Giunta straordinaria ha rappresentato anche l’occasione per lanciare un monito agli organismi internazionali, all’Europa e ai Paesi arabi: occorre che tutti, di fronte a fatti di questa gravità, siano capaci di agire tempestivamente. Dobbiamo renderci conto che abbiamo di fronte dei pazzi criminali e comprendere che questi terroristi hanno anche una profonda conoscenza dei meccanismi di comunicazione. Infatti sanno spargere panico, farci sentire il loro fiato sul collo. Ecco perché non è più possibile girarsi dall’altra parte, litigare addirittura: ci sia una risposta pronta e adeguata. E’ quanto anche da Catania si chiede”.
Bianco ha poi tracciato un ritratto di Orazio Conte, definendolo “una persona di grande capacità intellettuale, un grande lavoratore che abitava a Torino ma era molto legato a Catania, la sua terra, la città in cui vivono il padre e il fratello Augusto”.
L’uomo, cresciuto in via Baldissera, è stato ucciso dentro al Museo del Bardo al momento dell’attentato. Un museo in cui, come ha raccontato la moglie, rimasta ferita, non voleva neanche andare. Orazio Conte, anzi, non avrebbe neanche voluto partire per la crociera.
Conte, che aveva 54 anni ed era sposato e padre di tre figli, nel 1987 aveva fondato l’Asic, società specializzata in software per sistemi di sicurezza navale, veniva definito come un professionista molto preparato, attento, scrupoloso, che anche quando era in vacanza riusciva a ritagliarsi spazi per lavorare. Amava suonare il violino.

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