Video arte e musica jazz da Zō con il progetto “Invisibili” dell’Accademia di Belle arti di Catania sulle vittime del Covid e il concerto di Francesco Branciamore

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Video arte e musica jazz da Zō con il progetto “Invisibili” dell’Accademia di Belle arti di Catania sulle vittime del Covid e il concerto di Francesco Branciamore

COMUNICATO STAMPA

Giovedì 16 dicembre, video arte e musica jazz sono di scena sul palco di Zō Centro culture contemporanee di Catania. La serata comincia alle 20 con la presentazione del progetto “Invisibili” curato da Ornella Fazzina, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Il progetto vuole ricordare le vittime del Covid-19, e, grazie alla partecipazione e condivisione dei docenti/fotografi e degli studenti del corso di fotografia dell’Accademia, ha preso forma con un video montato con una sequenza asciutta e antiretorica, puntando sull’incisività dell’immagine che racconta se stessa, lontano da forzature e ostentazioni, usando un linguaggio simbolico, realistico, poetico, concettuale ma sempre discreto, perché quando il dolore è così grande c’è necessità di rispetto e di silenzio.
I fotografi, docenti dell’Accademia, che hanno partecipato al progetto sono Rosario Antoci, Carmelo Bongiorno, Carmen Cardillo, Ezio Costanzo, Carmelo Nicosia, cui si sono uniti i fotografi Vittorio Bellanich e Francesco Carracchia. Gli studenti dell’Accademia che hanno preso parte al progetto sono Valeria Belfiore, Stefania Costanzo, Alice Militello, Samuele Ranno, Alessandro Rizzo (che ha realizzato anche il montaggio video), Alessandro Spitale, Simona Torrisi. Questo progetto si avvale anche di un catalogo, edito da Le fate di Ragusa, con testi della Fazzina e di Lina Scalisi e di Gianni Latino, rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia. Sono foto evocative, poetiche, realistiche, concettuali che insieme alla musica si rivolgono agli “Invisibili”, con la speranza che la loro dipartita non risulti vana ma porti ad una maggiore responsabilità etica per chi resta.
Il video scorre sulle note struggenti e melodiche di “Deep inside”, una composizione del pianista siracusano Francesco Branciamore inclusa nell’album “Aspiciens pulchritudinem”, dove la profondità della musica, in dialogo con l’intensità delle fotografie, scava nelle nostre anime impaurite e speranzose. E, dopo l’incontro, sarà la musica dal vivo di Branciamore la protagonista della serata il quale presenterà l’album pubblicato da Caligola Records. Compositore, arrangiatore, pianista e batterista, Branciamore ha studiato con Bruno Biriaco, Andrea Centazzo, Pier Favre, Tony Oxley. Attualmente è docente di composizione jazz al Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia. Negli anni passati ha insegnato nei conservatori di Venezia, Bari, Lecce, Potenza, Benevento, Adria. «Sono passato al piano perché l’ho sempre frequentato per la composizione – commenta Branciamore -. Dopo anni passati dietro alla mia amata batteria, ho cercato una svolta epocale come strumentista e lo strumento che avevo sotto le mani era il pianoforte. La mia determinatezza è scaturita da un preciso stato di necessità che aveva delle basi. L’elaborato senso di estetica rodato a lungo attraverso i miei studi e le mie composizioni in contesti eterogenei, mi ha condotto verso una personale sintesi della tecnica pianistica, senza non prima aver affrontato uno studio di approfondimento sul linguaggio jazz e dell’improvvisazione. La concezione della costruzione della composizione e la ricerca del tema come io narrante, a cui faccio riferimento nel mio piano solo, sono gli elementi fondanti del progetto. Intorno e sotto, la parafrasi del jazz. Ecco perché ora suono il piano. Una nota ben usata fa la differenza, due note affermano la grandezza, tante note esibite solo per mero esibizionismo, fanno confusione. Se in tutti questi anni non mi fossi costruito un’immagine di credibilità con le mie produzioni discografiche come leader e compositore, coloro i quali oggi mi danno credito come pianista non avrebbero fatto un passo avanti verso di me».

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