Anomalie nella gestione dei fondi europei destinati alla Pesca in Sicilia. La Federazione Armatori siciliani chiede il commissariamento dei FLAG

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Anomalie nella gestione dei fondi europei destinati alla Pesca in Sicilia. La Federazione Armatori siciliani chiede il commissariamento dei FLAG

Il Presidente della Federazione Armatori Siciliani per la Provincia di Palermo Natale Pipitone,  componente della Commissione Consultiva della Pesca Regionale Siciliana, nell’interesse dei cittadini utenti consumatori, delle Imprese di Pesca, dei Pescatori, degli Armatori Locali, con una nota trasmessa a mezzo PEC alla regione Siciliana, all’assessorato regionale agricoltura e pesca alle direzioni marittime di Catania e Palermo, ha segnalato  quanto segue.;

Premesso che:

Pervengono alla nostra associazione presente sul territorio da oltre 30 anni numerose  rimostranze da parte delle piccole e medie imprese marittime della  marineria Siciliana, in relazione all’esercizio dei fondi FLAG Riviera Jonica Etnea, Flag Torri e Tonnare del litorale Trapanese, Flag Isole di Sicilia, Flag Golfi di Castellammare e Carini.

Tralasciando il dato basilare che l’intera Isola non beneficia di strutture e infrastrutture portuali adeguate allo sviluppo economico e alle normative vigenti in materia di sicurezza, smaltimento rifiuti, commercio, pesca trasporti.
A parere del Presidente FAS Palermo va mostrato che lo stesso accade in merito ai progetti previsti e/o in previsione di spesa dei fondi Flag, dove, ad esempio, non si riscontra nessuna corretta proposta sull’obiettivo concreto di proteggere il Mare quale risorsa per la sopravvivenza delle specie ittiche, e, nessuna capacità progettuale in grado di rilanciare il ripopolamento ittico e, il settore della pesca, e, non esiste, nessuna progettualità in grado di generare scuole di preparazione tecnica per l’approccio al settore
della pesca, nessuna progettualità coerente in grado di  bloccare il declino del settore in caduta libera e sempre più in disgrazia, e, di fatto,  ad oggi, si continua ad assistere alla decapitazione delle flotte isolane, a causa dell’inesistente capacità di generare risorse per rilanciare la marineria locale.

Manca,  come si dice in questi casi, un piano di sviluppo “artigianale e7o industriale” di settore.

Nessuna corretta idea strategica per creare ricchezza, occupazione, innovazione, pianificazione e progettualità, nessuna azione reale in grado di perfezionare la sanificazione e bonifica marina, generare occupazione, generare sviluppo sostenibile e alternativo, in grado di sollevare le sorti di una intera marineria che ha le capacità ed è in grado di coinvolgere un reale cambiamento
dell’intero territorio dell’Isola, proponendo adeguamenti infrastrutturali, rilancio dei comparti economici e produttivi della pesca artigianale e professionale, della trasformazione del pescato, della valorizzazione del mare con interventi per il recupero della flora e della fauna, per lo sviluppo del settore turistico e la tutela dei beni culturali e ambientali, lo sviluppo del settore cantieristico e da
diporto, una evoluzione della logistica, ma soprattutto l’attuazione di una corretta e consona Tutela Ambientale, che ad oggi nulla si è fabbricato.

Sembrerebbe che i fondi Flag siano di fatto, la conquista  di una  fetta di  torta, utile a mantenere certi  “comitati d’affare”   dove, la politica sembrerebbe  distribuire, in diversi  “tavoli” , piattini con incarichi, consulenze, affidamenti, gestioni, assunzioni, ecc.,  riservando l’ingordigia a pochi “protetti”, con l’unico scopo di  mantenere poteri e affari.

La Federazione Armatori Siciliani,  con nota ufficiale

                                                                           c h i e d e

Il Commissariamento di tutti i Consorzi FLAG dell’Isola, l’istituzione di un tavolo tecnico per il rafforzamento della capacità istituzionale ed amministrativa delle Regioni e degli Enti Locali, una corretta valutazione mediante il reclutamento di nuove figure professionali in grado di produrre il cambiamento indispensabile per l’intera Isola, per adottare i criteri in grado di valutare proposte
serie, seguendo la Logical Framework Analysis, per valutare una proposta progettuale prendendo in considerazione i criteri di pertinenza, cioè:

 in che modo gli obiettivi progettuali sono basati su problemi reali dei beneficiari, del territorio, delle organizzazioni che operano nel settore, ecc.;
 la coerenza interna, vale a dire in che misura il progetto è costruito in modo logico:
 le attività portano ai risultati, i risultati all’obiettivo specifico e l’obiettivo specifico all’obiettivo generale, attraverso un’analisi della catena dei risultati;
 la sostenibilità, cioè in che misura il miglioramento della situazione dei beneficiari
può considerarsi duraturo.

Per quanto sopra espresso – conclude PIPITONE –  al fine di  poter assicurare all’intera comunità e alle imprese marittime, la massima trasparenza dell’attività amministrativa regionale e territoriale e, dunque,  favorirne lo svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse diretto, concreto e attuale per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi.

La federazione armatori palermitana chiede inoltre  l’istituzione del famoso  “TAVOLO BLU”  per il rilancio  VERO delle marinerie SICILIANE e, dunque tutela concreta del comparto della pesca marittima professionale e, pesca turismo, utile a poter garantire maggiore tutela, ai  lavoratori e alle imprese.

La politica seria, se vuole fare la differenza con il passato, dove venivano finanziati consorzi di ripopolamento ittico,  presenti pure in montagna, tempi dove si verificarono ,concessioni di finanziamenti per  oltre 100 milioni di euro utili alla pubblicità di  un marchio di qualità del pescato siciliano, inesistente e/o sconosciuto agli utenti consumatori, deve fare ben altro.

 

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