Addio a Ugo Fangareggi, il caratterista del cinema italiano

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Addio a Ugo Fangareggi, il caratterista del cinema italiano

Domenica 22 ottobre ci ha lasciati, all’età di 79 anni, l’attore Ugo Fangareggi. Fondamentali e significativi furono le sue tantissime interpretazioni, contribuendo mirabilmente alla storia dello spettacolo italiano, dal teatro al cinema, per poi arrivare anche sul piccolo schermo. La sua sagoma ossuta e farsesca è stata maneggiata e ripresa per un centinaio di pellicole di primissimo ordine e dirette da veri Maestri- Artigiani della Settima arte italiana, a partire da Lucio Fulci (che lo volle per “Colpo gobbo all’italiana”, 1962) e poi seguendo con Ettore Scola (“La congiuntura, 1965), Mario Monicelli (“L’armata Brancaleone”, 1966), Nanni Loy (“Made in Italy”, 1965), Dino Risi (“Operazione San Gennaro”, 1966), Dario Argento (“Il gatto a nove code”, 1971) e Federico Fellini (“E la nave va”, 1983). Tanti furono anche i suoi compagni di viaggio, tra i quali Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Franco e Ciccio, Walter Chiari, Carmelo Bene, Giancarlo Giannini, Luis de Funès e tanti altri. Non ebbe un genere fisso, i suoi personaggi presero vita nell’Italia neorealista e globalizzata, nelle lontane praterie del western all’italiana e in città e ricettacoli nati dalla pura fantasia antropica. Fu uno scudiero tra gli illusi e visionari della celeberrima Armata Brancaleone, in cerca di tesori, castelli e belle donne; fu un furfante tra i ladri-onesti della famigerata banda napoletana “Operazione San Gennaro”, rubando il santo per offrire ricchezze ai poveri; fu a bordo del fantasmagorico piroscafo “Gloria N.”, servendo da umile cameriere celebrità e nobili bizzarri. Quindi, un artista che non si fece mancare nulla durante il suo lungo percorso artistico, percorso nato sulle tavole di palcoscenico nei piccoli teatri di Genova e poi gradualmente fu notato e voluto dalle diverse produzioni cinematografiche, comparendo in diverse pagine illustre anche della televisione italiana. Partecipò al cast della trasmissione genitrice di parecchi talenti, “Non stop”, con la quale debuttarono diverse pietre miliari della comicità avanguardista degli anni ‘70/’80 (da ricordare assolutamente anche la partecipazione di Massimo Troisi e Carlo Verdone). Ugo Fangareggi, nella sua minuziosità e nei suoi ruoli secondari di grande caratterista, designò il suo talento tra i grandi e diventò a tutti gli effetti uno dei massimi esponenti e testimonianze di quell’Arte teatrale e cinematografica fatta di panni sporchi, di maschere goffe e di stravaganze surreali , che furono tipiche dell’ironia e della satira novecentesca. Ma nonostante ciò, cercò sempre di modernizzare il suo repertorio e andare al passo coi tempi, dedicandosi anche alla regia e alla sceneggiatura di lungometraggi. Un uomo di spettacolo completo, che per via delle sue doti artistiche, ebbe una lunga carriera di oltre 55 anni di storia di successi e applausi. Con Fangareggi, dunque, si conclude un altro capitolo composto di grandezza, impregnata da un forte senso di umiltà e soprattutto di grande maestria, dimostrando così per l’ennesima volta la magia immortale della vera e pura Arte scenica.

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