Aste giudiziarie truccate: tre arresti a Roma. Sotto osservazione anche la piazza di Catania

Aste giudiziarie truccate: tre arresti a Roma. Sotto osservazione anche la piazza di Catania

Un nuovo scandalo giudiziario scuote il sistema delle aste immobiliari italiane. A Roma, i Finanzieri del Comando Provinciale hanno eseguito tre arresti per corruzione e turbativa d’asta, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri. Al centro dell’indagine, gravi irregolarità commesse da curatori fallimentari e professionisti delegati alla gestione delle vendite giudiziarie.

Il quadro emerso è inquietante: aste pilotate, beni aggiudicati a prezzi stracciati grazie a meccanismi collusivi e falsificazione degli atti di vendita. Un immobile dal valore stimato di oltre 700.000 euro è stato venduto per soli 27.000 euro, a seguito del pagamento di una tangente da 40.000 euro in contanti. Per giustificare l’abbassamento progressivo del prezzo, gli indagati avrebbero simulato 17 aste mai avvenute, escludendo di fatto ogni reale concorrenza.

Durante le perquisizioni, sono state rinvenute macchinette conta-soldi e oltre 30.000 euro in contanti. L’operazione rappresenta un ulteriore colpo contro l’opacità che, in alcune zone d’Italia, sembra ancora circondare il mercato giudiziario immobiliare.

Catania: il sospetto che si allarga

Quanto accaduto a Roma non è un caso isolato. Anche a Catania, da mesi, circolano denunce su presunte manipolazioni sistematiche delle aste giudiziarie, attualmente al vaglio della Polizia Giudiziaria e dell’Autorità Giudiziaria. In particolare, alcuni fascicoli avrebbero fatto emergere elementi ricorrenti:

  • immobili venduti senza perizia tecnica;

  • prezzi fortemente ribassati già alla prima asta;

  • società acquirenti che risultano aggiudicatarie seriali;

  • assenza di trasparenza nella fase pubblicitaria e nella gestione delle deleghe.

In alcune di queste procedure, secondo quanto denunciato da cittadini e associazioni, sarebbero coinvolti anche soggetti legati ad ambienti professionali e imprenditoriali locali, in grado di influenzare le dinamiche delle vendite. Si parla anche di collegamenti trasversali tra diversi soggetti che avrebbero tratto vantaggio da un sistema “chiuso”, a danno di utenti ignari e di intere famiglie che hanno perso l’abitazione principale.

La legalità sotto la lente

L’inchiesta di Velletri rappresenta un importante precedente: per la prima volta viene smascherato e sanzionato un meccanismo che alcuni sospettavano da tempo anche in altre sedi giudiziarie. La speranza, ora, è che anche a Catania le indagini possano portare alla piena luce eventuali responsabilità e tutelare concretamente cittadini, imprenditori e risparmiatori vittime di gravi scorrettezze.

Nel frattempo, alcune associazioni stanno già lavorando a una mappatura delle aste sospette, raccogliendo documentazione e testimonianze da trasmettere agli inquirenti.

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