Casa affidata in comodato, poi venduta a una società straniera: ora il possessore chiede chiarezza sulla proprietà

Casa affidata in comodato, poi venduta a una società straniera: ora il possessore chiede chiarezza sulla proprietà

MESSINA: Una storia di silenzio, lavori, cambi di proprietà e possesso prolungato si trasforma in un possibile caso di usucapione in piena regola. Il protagonista è un cittadino che da oltre 15 anni vive e custodisce un immobile che gli era stato affidato in comodato d’uso verbale nel 2010, ma che oggi, a causa della complessa vicenda societaria del proprietario formale, non ha più un intestatario certo.

📌 Tutto comincia nel 2010 con un comodato orale

Nel 2010, l’attuale possessore riceve in comodato verbale un’abitazione. Si tratta di un accordo informale ma lecito, che gli consente di abitare e custodire l’immobile senza pagare un canone. Tutto tranquillo, almeno fino al 2012, quando il vecchio proprietario vende la casa a una società maltese.

Da quel momento in poi, il nuovo acquirente – una società con sede all’esteronon si fa mai vedere né prende possesso del bene. Anzi, l’immobile continua a essere curato e mantenuto dal possessore italiano, che nel 2019 esegue lavori di messa in sicurezza, sostenendo di tasca propria le spese necessarie per evitare il degrado della struttura.

🏗️ I lavori e l’intervento della polizia municipale

Nel 2024, ulteriori lavori vengono effettuati per migliorare l’abitabilità dell’immobile. Ma il 19 giugno dello stesso anno arriva una sorpresa: la Polizia Municipale effettua un sequestro preventivo dell’immobile, in seguito a una segnalazione anonima su presunti abusi edilizi. La custodia del bene viene affidata proprio al possessore, riconoscendone quindi un legame di fatto con l’immobile.

Pochi mesi dopo, a dicembre, riappare il vecchio proprietario, quello che nel 2010 aveva concesso il comodato. Si presenta in qualità di legale rappresentante della società maltese, ma qui la situazione si complica: la società era stata cancellata dai registri ufficiali già nel 2021. Dal punto di vista giuridico, ciò significa che non esiste più e non può avere rappresentanti legittimi.

⚖️ Usucapione: che cos’è e perché potrebbe valere in questo caso

Secondo gli esperti, il caso presenta tutti i requisiti previsti dall’ordinamento italiano per maturare l’usucapione, ovvero l’acquisto della proprietà per effetto del possesso continuato nel tempo. La legge richiede che il possesso sia:

  • Continuato: senza interruzioni;

  • Pacifico: non violento né contestato;

  • Pubblico: esercitato alla luce del sole, visibile a tutti;

  • Non equivoco: chiaro nella volontà di comportarsi da proprietario;

  • Ininterrotto per almeno 20 anni.

In questo caso, il possesso esclusivo e autonomo si è instaurato almeno dal 2012, quando la società maltese ha acquistato il bene senza mai esercitare i diritti di proprietà. Il termine ventennale si compirà quindi nel 2032.

📚 Il parere giuridico: “Una situazione molto solida”

Un avvocato specializzato in diritto civile commenta:

“La situazione è piuttosto chiara: il possessore ha continuato a gestire e curare l’immobile in modo ininterrotto da oltre 12 anni. La cancellazione della società maltese rende impossibile qualsiasi rivendicazione da parte di chi non ha più personalità giuridica. Dal punto di vista giuridico, ci sono i presupposti per riconoscere un usucapione ordinaria.”

Inoltre, il sequestro preventivo disposto nel 2024 non incide sull’usucapione: il possessore è stato nominato custode giudiziario, e quindi ha continuato legalmente a detenere l’immobile.

🔮 Cosa accadrà ora?

Per completare il percorso e ottenere la piena titolarità giuridica dell’immobile, il possessore potrà – nel 2032 – avviare un procedimento civile per l’accertamento dell’usucapione, rivolgendosi a un giudice che certifichi l’avvenuto acquisto del diritto di proprietà. Solo con una sentenza trascritta nei registri immobiliari, infatti, potrà vendere, donare o chiedere un mutuo sull’immobile.

Nel frattempo, nessun atto o contestazione da parte di soggetti non legittimati potrà interrompere il decorso del termine utile.


🧾 Cosa impariamo da questa storia?

Questa vicenda insegna che:

  • Il possesso prolungato e qualificato può condurre a diventare proprietari anche senza un contratto di acquisto;

  • È fondamentale documentare il possesso con cura e precisione;

  • Anche quando il proprietario formale scompare o viene meno, la legge tutela chi ha gestito il bene come un vero proprietario per anni;

  • E, infine, che la sentenza del giudice è lo strumento necessario per rendere questo diritto pienamente opponibile a tutti e iscrivibile nei registri ufficiali.


📍 Per ulteriori informazioni sull’usucapione o per ricevere assistenza legale, è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto immobiliare.

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