L’Associazione dei Consumatori d’Italia Consitalia – Sportello Difesa del Cittadino, esprime pieno sostegno all’appello lanciato dal Presidente dell’ANM Cesare Parodi, dal Presidente dell’Unione delle Camere Penali Francesco Petrelli e dal Presidente dell’AIPDP Gian Luigi Gatta, in merito all’emergenza senza precedenti del sovraffollamento carcerario.
Al 30 aprile 2025, i detenuti negli istituti penitenziari italiani erano 62.445, a fronte di una capienza regolamentare di 51.292 posti: oltre 11.000 persone in eccesso. Un dato allarmante che impone un’immediata assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni.
Negli ultimi anni, provvedimenti normativi come il d.l. sicurezza e il d.l. Caivano hanno accentuato il fenomeno, restringendo l’accesso a misure alternative e incrementando i casi di custodia cautelare, anche per reati minori o per soggetti fragili come i minori. Le carceri italiane, già sotto pressione, non sono in grado di sostenere ulteriori aumenti della popolazione detenuta.
Il sovraffollamento produce effetti devastanti:
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annienta la funzione rieducativa della pena prevista dall’art. 27 della Costituzione;
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moltiplica i casi di suicidio e disagio psichico, con 91 suicidi registrati nel 2024 e 34 già nel 2025;
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danneggia i diritti fondamentali dei detenuti, come l’accesso alla salute, al supporto psicologico, all’educazione e al reinserimento sociale;
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compromette la sicurezza interna degli istituti e l’efficacia del lavoro di agenti, educatori, medici e personale di supporto.
Consitalia lancia un appello chiaro al Governo e al Parlamento:
Non si può continuare a usare il carcere come unica risposta a fenomeni di disagio sociale e devianza. È necessario invertire la rotta, con misure urgenti di decompressione carceraria e con una riforma strutturale dell’esecuzione penale che garantisca dignità, efficienza e sicurezza.
In particolare, chiediamo:
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l’ampliamento delle misure alternative alla detenzione, soprattutto per i condannati con pena residua breve (sono 8.000 con meno di un anno da scontare);
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una drastica riduzione del ricorso alla custodia cautelare, riservandola solo ai casi di effettiva pericolosità;
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investimenti pubblici non per costruire nuove carceri, ma per potenziare:
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il personale educativo, sanitario e psicologico;
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gli uffici di esecuzione penale esterna e gli uffici giudiziari di sorveglianza, ancora sottodimensionati;
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l’assistenza legale per i non abbienti;
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le misure a favore dei “liberi sospesi”, oltre 90.000 condannati in attesa da anni di una risposta dallo Stato.
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La Costituzione Italiana e la civiltà giuridica del nostro Paese non possono tollerare oltre questa situazione. Anche a livello internazionale, la credibilità dell’Italia è compromessa, come dimostrato dal recente caso di estradizione negata dall’Olanda a causa delle condizioni delle nostre carceri.
Conclusione di Consitalia – Sportello Difesa del Cittadino
Come associazione impegnata nella difesa dei diritti civili e sociali, non possiamo restare in silenzio. Il carcere non può essere il ricettacolo delle emergenze sociali né la scorciatoia legislativa per inseguire consenso.
Chiediamo con forza al Governo e al Parlamento un intervento immediato, concreto e bipartisan per sanare una delle più gravi ferite del nostro Stato di diritto. Restituire dignità ai detenuti significa tutelare i diritti di tutti i cittadini e rafforzare le fondamenta della democrazia.