Un nuovo e significativo stop arriva dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la vicenda del porticciolo di Ognina. Con un’ordinanza emessa nei giorni scorsi, il CGA ha sospeso l’efficacia della sentenza del TAR Catania che aveva dato il via libera all’estensione della concessione demaniale marittima alla società La Tortuga Srl, accogliendo invece le motivazioni del ricorso presentato dal Circolo Canottieri Jonica e sostenuto anche da Legambiente Catania.
Una decisione che non solo congela ogni intervento edilizio, ma ferma l’intero progetto di ampliamento, in attesa del giudizio di merito. Al centro della questione, il parere della Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania, definito dai giudici “privo di adeguata motivazione” e “illogico”, alla luce del valore storico e paesaggistico dell’area. L’ordinanza sottolinea inoltre il pericolo di un “pregiudizio irrimediabile” per un sito la cui origine risale al VII secolo a.C., patrimonio identitario della città.
Ma la vera novità, che dà un segnale forte e chiaro, arriva dalla società civile: i cittadini di Catania si stanno organizzando per fondare un’associazione per la tutela della borgata marinara libera, con l’obiettivo di restituire l’area alla fruizione pubblica e difenderla da speculazioni future. Parallelamente, l’Associazione dei Consumatori d’Italia ha annunciato che chiederà ufficialmente lo sgombero dell’area attualmente occupata dalla società concessionaria e il ripristino dei luoghi.
“Una grande vittoria per la città di Catania”, ha dichiarato l’avvocato Carmelo Barreca, legale del Circolo Canottieri Jonica. “Ma è anche un segnale inequivocabile: i cittadini vogliono che Ognina resti un bene comune”.
Il porticciolo di Ognina, con la sua storia millenaria e il suo profondo legame con l’identità marinara della città, torna così al centro dell’attenzione pubblica non solo come bene da tutelare giuridicamente, ma come simbolo di una rinascita civica. La battaglia per la “borgata libera” è appena cominciata, e sembra destinata a crescere.