Giarre: il teatro entra in carcere con “Tra le mura. Sulle scene – Teatro di speranza” Un progetto di rieducazione e comunità che unisce arte, dignità e rinascita umana

Giarre: il teatro entra in carcere con “Tra le mura. Sulle scene – Teatro di speranza”  Un progetto di rieducazione e comunità che unisce arte, dignità e rinascita umana

Un viaggio di riscatto, creatività e umanità ha preso forma tra le mura della Casa circondariale di Giarre, grazie al progetto “Tra le mura. Sulle scene – Teatro di speranza”, presentato ufficialmente presso il Palazzo di Città alla presenza delle istituzioni, dei promotori e della cittadinanza.

Il progetto, promosso dall’associazione di promozione sociale “Costruiamo ponti” e sostenuto dai fondi 8×1000 della Chiesa Valdese, è stato realizzato in collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Giarre e in partenariato con il Comune di Giarre, a conferma di un impegno congiunto tra enti pubblici e privati nel favorire percorsi di reinserimento e inclusione sociale.

Fulcro dell’iniziativa è stato un laboratorio teatrale e audiovisivo che ha coinvolto un gruppo di detenuti in un percorso creativo e trasformativo, culminato nella messa in scena di uno spettacolo teatrale e nella realizzazione di un cortometraggio, diretti rispettivamente da Laura Tornambene (regista) e Giuseppe Manodritta (autore del video).

Il progetto si è posto l’obiettivo di offrire ai partecipanti uno spazio di espressione e riflessione, in cui l’arte potesse diventare strumento di ascolto, consapevolezza e speranza. Attraverso l’esperienza teatrale, i detenuti hanno avuto l’opportunità di raccontarsi, elaborare il proprio vissuto e restituire alla collettività uno sguardo nuovo, intimo e autentico.

“È stato un cammino non solo artistico ma profondamente umano – ha dichiarato Laura Tornambene –. In carcere non abbiamo trovato solo condanne, ma storie, fragilità, desideri. Il teatro ha permesso di accendere una luce dove spesso c’è solo buio.”

Il progetto ha inteso superare il confine fisico e simbolico del carcere, portando all’esterno un messaggio di cambiamento e, al contempo, riconsegnando all’interno una voce e una dignità troppo spesso dimenticate.

Durante la presentazione ufficiale, l’amministrazione comunale ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando come il coinvolgimento delle istituzioni sia fondamentale per promuovere una cultura del reinserimento e della legalità fondata sulla persona, non solo sul reato.

“Abbattere le barriere sociali e culturali è una sfida che riguarda tutta la comunità – ha commentato il sindaco –. Questo progetto dimostra che costruire ponti tra dentro e fuori è possibile.”

“Tra le mura. Sulle scene – Teatro di speranza” è un esempio concreto di come l’arte possa farsi strumento di rieducazione, di trasformazione sociale e di partecipazione collettiva, tracciando un nuovo orizzonte per chi, pur privato della libertà, non rinuncia alla possibilità di un futuro diverso.

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