COMUNICATO STAMPA – NOTA TECNICA SU SEQUESTRO IMMOBILIARE: DUBBI DI LEGITTIMITÀ E RICHIESTA DI ATTENZIONE ISTITUZIONALE

COMUNICATO STAMPA – NOTA TECNICA SU SEQUESTRO IMMOBILIARE: DUBBI DI LEGITTIMITÀ E RICHIESTA DI ATTENZIONE ISTITUZIONALE

Una recente vicenda giudiziaria che coinvolge un immobile sito nel centro urbano di Catania ha sollevato serie perplessità sotto il profilo giuridico e procedurale, tali da richiedere l’attenzione delle autorità competenti e, se necessario, degli organi di stampa.

Un’associazione con finalità sociali, culturali e istituzionali, che da tempo opera sul territorio siciliano, si è trovata coinvolta in un provvedimento di sequestro preventivo, motivato da presunti abusi edilizi. Tuttavia, un’approfondita analisi tecnica e giuridica evidenzia gravi incongruenze che mettono in dubbio la legittimità del provvedimento.

Secondo quanto esaminato, il sequestro risulterebbe fondato esclusivamente su rilievi visivi e non su una perizia tecnica redatta da professionisti abilitati, come invece richiesto dalla normativa urbanistica e procedurale vigente. Non solo: alla data del sequestro l’immobile era del tutto inattivo, privo di operai, strumenti o segni di lavori in corso, condizione che escluderebbe ogni presupposto di urgenza o pericolo attuale.

Inoltre, sono emersi gravi vizi formali, tra cui l’incoerenza tra il numero del procedimento penale indicato nel verbale di sequestro e quello cui si riferisce l’ordinanza di convalida. Una discrepanza che, secondo giurisprudenza consolidata, può determinare nullità dell’atto per violazione del diritto di difesa.

Altre anomalie riguardano la titolarità dell’immobile e la presunta continuità delle opere, ritenuta dal provvedimento possibile solo in virtù della “disponibilità materiale” del bene. Tesi, questa, che contrasta con l’assenza di lavori documentata e con l’utilizzo dell’immobile per attività trasparenti e soggette a controllo pubblico.

Particolarmente significativa è l’inerzia istituzionale rispetto a un procedimento amministrativo in corso presso il Comune competente, che ha già avviato un’interlocuzione con la Soprintendenza per valutare la regolarità della situazione. In tale contesto, l’intervento penale appare non solo prematuro, ma potenzialmente lesivo del principio di sussidiarietà dell’azione giudiziaria rispetto agli strumenti amministrativi.

La vicenda, seppur circoscritta, potrebbe rappresentare un pericoloso precedente, dove le garanzie costituzionali vengono sacrificate sull’altare dell’efficienza o, peggio, del pregiudizio.

Nel rispetto delle istituzioni e del principio di legalità, si rende noto che, qualora non dovessero emergere segnali di attenzione o revisione da parte delle autorità competenti, l’associazione si riserva il diritto di procedere con tutte le iniziative consentite dall’ordinamento: dalla richiesta di ispezioni ministeriali e interventi presso gli organi di autogoverno della magistratura, al coinvolgimento della stampa locale, regionale e nazionale, fino alla partecipazione a trasmissioni televisive specializzate in giustizia e diritti civili.

L’obiettivo non è il clamore, ma la trasparenza. Non la polemica, ma il rispetto delle regole. E soprattutto, la tutela di chi opera per fini pubblici nel rispetto della legge.

“Quando la giustizia perde l’equilibrio, il diritto cede il passo all’arbitrio. E la democrazia, silenziosamente, arretra.”

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