L’Associazione dei Consumatori d’Italia – Consitalia, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei cittadini e nella vigilanza sull’operato della pubblica amministrazione, ha annunciato in data odierna l’invio di una formale integrazione a un esposto già pendente presso una Procura siciliana, riguardante gravi irregolarità in una procedura esecutiva immobiliare gestita da un tribunale del Sud Italia.
L’atto depositato, redatto sulla base di evidenze documentali e riscontri oggettivi, denuncia anomalie strutturali nella conduzione di una vendita all’asta di un immobile: l’assenza di perizia estimativa, la mancata valutazione di istanze regolarmente presentate e l’apparente inosservanza delle norme che regolano l’esecuzione forzata immobiliare. Secondo quanto riportato, la vendita sarebbe avvenuta nonostante la presunta estinzione del credito ipotecario alla base dell’azione esecutiva, sollevando forti dubbi sulla legittimità dell’intera procedura.
Ma non si tratta solo di presunti vizi formali o procedurali. Consitalia punta il dito contro quello che appare come un vero e proprio sistema opaco, che potrebbe aver favorito interessi privati a discapito della trasparenza e della legalità, con il coinvolgimento di soggetti che hanno partecipato ripetutamente ad aste giudiziarie sotto indagine per ipotesi di irregolarità e speculazione sistemica.
“Da anni denunciamo il rischio che la giustizia esecutiva, specialmente in alcune aree del Paese, diventi terreno fertile per operazioni opache, spesso tollerate da una scarsa vigilanza interna”, ha dichiarato un portavoce di Consitalia, sottolineando che l’accesso alla casa e la tutela della proprietà privata costituiscono diritti fondamentali, che non possono essere sacrificati in nome di logiche distorte.
Nell’integrazione depositata, l’Associazione ha chiesto con fermezza che vengano disposti accertamenti puntuali e indipendenti, nonché che la posizione di alcuni funzionari e operatori giudiziari venga esaminata alla luce delle eventuali responsabilità penali, disciplinari e amministrative. Particolare attenzione è stata riservata alla richiesta di passaggio del fascicolo da “atti senza notizia di reato” (modello 45) a “procedimento penale contro noti” (modello 21), sottolineando come i presupposti giuridici per una qualificazione in tal senso siano ormai evidenti.
L’associazione ha anche chiesto di essere formalmente informata, nel rispetto delle disposizioni del codice di procedura penale, in caso di proroga delle indagini o proposta di archiviazione, evidenziando che, a distanza di oltre sei mesi dal primo deposito, non risulta alcun provvedimento formale comunicato all’interessato, mentre il fascicolo è ancora attivo e operativo.
“Il nostro impegno non si fermerà – conclude Consitalia – finché non sarà fatta piena luce su una vicenda che rappresenta una ferita non solo per il singolo cittadino coinvolto, ma per l’intera fiducia dei consumatori nel sistema giudiziario. È tempo che le istituzioni diano un segnale concreto di trasparenza e responsabilità”.
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