Papa Francesco, il Papa della Speranza: sabato i funerali. Ma la sua fiammella non si spenga.

Papa Francesco, il Papa della Speranza: sabato i funerali. Ma la sua fiammella non si spenga.

Sabato alle ore 10, nella maestosa cornice di Piazza San Pietro, si terranno i funerali di Papa Francesco, il pontefice che ha saputo incarnare e diffondere nel mondo un messaggio di speranza, umanità e misericordia. Un uomo semplice, ma dallo spirito grande. Un pastore vicino alla gente, capace di parlare al cuore anche nei silenzi, anche nelle tempeste.

Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto “quasi dalla fine del mondo”, ha attraversato il tempo della Chiesa e del mondo con il passo lento ma deciso di chi sa che ogni parola può accendere una luce. La sua voce – calda, argentina, profonda – è stata balsamo per milioni di persone, credenti e non credenti, perché parlava prima di tutto da uomo a uomo. Parlava di pace, di dignità, di giustizia sociale. Ma soprattutto parlava di speranza.

Speranza. È questa la parola che, forse più di tutte, definisce il pontificato di Francesco. Non una speranza ingenua, ma una forza testarda e viva, che resiste anche nell’oscurità. È stato il Papa che ha aperto le porte, che ha piegato la Chiesa verso le periferie, che ha guardato negli occhi i poveri, gli emarginati, i migranti, i malati. E in quello sguardo, la speranza ha trovato casa.

Con la sua umiltà ha saputo ridare fiducia a una Chiesa spesso ferita e a un’umanità smarrita. Il suo gesto del lavare i piedi ai detenuti, il suo abbraccio ai bambini malati, il suo silenzio davanti alla Croce durante la pandemia: segni di un amore profondo, radicato nel Vangelo e capace di superare ogni barriera.

Ora che il suo corpo riposa, ci chiediamo se quella speranza sia morta con lui. Ma la risposta è nei volti di chi lo ha ascoltato, nei cuori di chi si è lasciato cambiare, nelle mani di chi ha deciso di servire invece di comandare. La fiammella è ancora accesa. Vacilla, forse, come tutte le luci nei giorni del lutto, ma non si è spenta.

Sta a noi – pastori, fedeli, uomini e donne di ogni fede – custodirla e alimentarla. Perché la speranza non muore. Si tramanda, si rinnova, si accende da un cuore all’altro.

Papa Francesco ci ha insegnato che anche nei giorni più bui si può essere luce. Sabato, tra il suono delle campane e il pianto della folla, non diremo addio alla speranza. Diremo “continua tu, adesso”. E nel suo nome, proveremo a farlo.

Condividilo: