Il Senatore Tino Magni (Sinistra Italiana-Avs) stamane a Catania per l’incontro organizzato dalla Fiom

Il Senatore Tino Magni (Sinistra Italiana-Avs) stamane a Catania per l’incontro organizzato dalla Fiom

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Si è tenuta stamattina alla zona industriale di Catania, presso i locali della Geotrans, un’assemblea organizzata dalla Fiom Cgil a cui sono stati invitati parlamentari nazionali e regionali. All’incontro ha partecipato, in presenza, il Senatore Tino Magni componente della commissione lavoro, già dirigente Fiom, che durante il suo intervento ha dichiarato: “STMicroelectronics a Catania, con 5.000 dipendenti diretti e un indotto che coinvolge centinaia di aziende, è una realtà importante per la città e per l’intera Sicilia già a rischio deindustrializzazione. Rischiamo un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale. Il Governo deve agire subito e fare la sua parte per dare garanzie occupazionali, non può continuare a far finta di nulla. Per superare questa crisi servono investimenti certi, strategie di lungo periodo e un impegno chiaro da parte della politica e delle istituzioni perché la competizione nel settore dei semiconduttori tra Stati Uniti, Cina ed Europa, continua senza esclusione di colpi”.

Il segretario regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto, intervistato, ha aggiunto: “il Presidente Schifani davanti a una crisi gravissima, che mette a repentaglio la più grande azienda dell’Isola e migliaia di lavoratrici e lavoratori, invece di correre a Roma chiedendo immediate garanzie al governo, che detiene una quota importante di Stm, continua a tacere e seppur invitato deserta l’assemblea della Fiom -Montalto ha concluso dicendo- “La nostra posizione è molto semplice e coincide perfettamente con quella del sindacato. Un’azienda a partecipazione governativa che ha ricevuto tantissimi aiuti statali, non può permettersi nessun licenziamento, nessun taglio dei posti di lavoro.

La Sicilia già investita da una gravissima crisi occupazionale e già ampiamente logorata dalla piaga sociale della disoccupazione, non si può permettere l’ennesima fuga di chi ha fatto le sue fortune economiche e imprenditoriali nella nostra isola anche grazie a ingenti risorse pubbliche”.

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