La “Provvidenza” de I Malavoglia di Sabrina Tellico a Fabbricateatro

La “Provvidenza” de I Malavoglia di Sabrina Tellico a Fabbricateatro

L’emozione l’altra sera correva sul filo dei ricordi e della gioventù. Per chi, come chi scrive, ha letto “I Malavoglia” di Giovanni Verga da adolescente, cinquant’anni fa, è stato davvero emozionante riconoscere il suono di quelle parole non più lette da tanto tempo, ma impresse nella mente: ancora una volta s’era compiuta la magia del teatro, essere un unico corpo composto da un insieme armonico di attori, scrittori, registi, fonici, scenografi, addetti alle luci e … spettatori.

Creatrice di questa magia è stata Sabrina Tellico che ha curato la riduzione del testo, la regia e l’interpretazione de “I Malavoglia con Barbara Cracchiolo che ha curato i movimenti e l’interpretazione.

Non è facile condensare per la scena, in poco più di un’ora, un librone di più di trecento pagine; Sabrina Tellico ha colto fior da fiore e, in una rappresentazione a metà fra il reading, la danza e la recitazione, è riuscita a emozionare il pubblico presente.

Il reading, si sa, è la rappresentazione statica di un testo resa gradevole, più che dal contenuto, dalla coloritura della parola proferita; tuttavia non riesce a trattenere l’attenzione dello spettatore che per pochi minuti, e a questo ci ha pensato l’improvvisazione della danza sullo stile del Tanztheater di Pina Bausch curata da Barbara Cracchiolo, la quale ha accompagnato le parti recitate in un incessante, gradevole movimento, che ha costituito l’azzecata interazione tra le danzatrici – attrici e la molteplicità dei materiali scenici di derivazione strettamente teatrale.

Difatti “la costruzione dello spettacolo è un mix di tradizione e modernità che coinvolge i costumi, le musiche e le coreografie che mi ha permesso di raccontare l’intero romanzo rappresentandone i momenti topici e dando voce a quasi tutti i personaggi: Padron ‘Ntoni, Alfio, Padron Cipolla, Mena, Maruzza, ‘Ntoni … interpretati da me e da Barbara Cracchiolo” conferma la regista.

Il tutto è stato raccontato da due comari immaginarie in perenne movimento sulla scena.

Scene e costumi di Fabbricateatro, luci di Simone Raimondo, Fonia di Rita Stivale.

Lo spettacolo ha avuto il patrocinio dell’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della regione Sicilia, Palcoscenico Catania e Ministero della Cultura ed ha segnato l’inizio della stagione 2025 del Centro Teatrale Fabbricateatro di Via Caronda a Catania.

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