La borgata marinara di Ognina, a Catania, è stata nuovamente al centro delle polemiche dopo i danni causati dalla recente allerta meteo. Oltre alle difficoltà provocate dal maltempo, che ha visto piccole barche affondare nel tratto di costa conteso, emergono anche accese contestazioni legate a una concessione demaniale che un privato avrebbe ottenuto, scatenando forti reazioni tra i cittadini. Questo episodio rientra in un lungo contenzioso riguardante l’uso del litorale di Ognina, con accuse di appropriazione indebita di spazi pubblici e di manipolazione del territorio.
I residenti denunciano da anni il fenomeno della “scomparsa manipolata” dei flagiflutti (grossi scogli naturali), che avrebbero facilitato l’espansione dei posti per gli ormeggi a beneficio di interessi privati. Secondo i cittadini, le opere sarebbero state fatte a discapito della sicurezza e della salvaguardia ambientale, con l’ulteriore concessione demaniale contestata che avrebbe accentuato il problema, privando la comunità locale di spazi pubblici vitali.
In questo contesto, i fondi pubblici spesi per il Porto di Ognina, durante il mandato dell’ex assessore regionale all’agricoltura, sembrano essere un ulteriore motivo di frustrazione. I cittadini, infatti, criticano il progetto, ritenuto uno spreco di denaro pubblico che non ha apportato i miglioramenti promessi alla zona. Le problematiche ambientali, poi, sembrano aggravarsi con l’odore persistente di nafta che, anche dopo la mareggiata, continua a impregnarne l’aria, sollevando interrogativi su eventuali inquinamenti non adeguatamente monitorati.
Il tema della trasparenza e dei controlli si fa sempre più urgente. Nonostante le segnalazioni, i cittadini accusano le autorità di aver “protetto” le operazioni attraverso segreti e opacità nelle indagini, lasciando i residenti con il timore che le problematiche di Ognina siano destinate a restare irrisolte. L’attesa di sviluppi legali e politici continua a crescere, mentre la situazione per i residenti e gli operatori locali rimane critica.
Le future decisioni su come gestire l’area di Ognina potrebbero avere impatti significativi sul futuro della zona, e la pressione per una gestione più trasparente e partecipativa cresce ogni giorno.