La sinistra in Italia fa il mea culpa e vuole ritornare alle origini

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La sinistra in Italia fa il mea culpa e vuole ritornare alle origini

Su questa traccia Art.1-MDP si riunisce in assemblea il 16 Dicembre a Roma, per la costituente di una nuova una sinistra, pù vicina all’elettore,discutendo un tesi e un progetto per riaprire le porte di sinistra.
Negli ultimi anni la società si è spostata verso destra, una destra nazionalista ,xenofoba la quale facendo leva sulla crisi economica ha acquisito consenso, che accetta l’espressione di questa destra che non ama la solidarietà economica, l’ambientalismo, la giustizia e la solidarietà sociale, dove il dissenso per ora viene soffocato con le grida e la derisione,  ma domani….???
La crisi della sinistra per prima si fa vedere in maniera prorompente in Francia dove il Partito Socialista esce distrutto dalla competizione elettorale per le Presidenziali che diedero la vittoria a quel Macron capo di un movimento nato dal nulla e che oggi chi  lo ha votato lo  contesta violentemente.
Successivamente in tutta Europa le sinistre arretrano rigorosamente,  per ultimo in Italia, che vede successivamente la vittoria della Lega e del Movimento 5 Stelle, uniti in un abbraccio creando un governo spiccatamente di destra nazionalista.
Oggi a sinistra fa il mea culpa, e si inizia un progetto per la creazione di una di una sinistra nuova, credibile, che si candita  come alternativa di questa destra incompetente.
Creando, come cita il documento programmatico che verrà approvato nella grande assemblea pubblica di Roma, “un nuovo partito socialista e ambientalista, una forza rosso-verde della sinistra italiana”.
Tra i punti cardine” il ritorno dello Stato imprenditore” quindi lo Stato, ridiventa punto di aggregazione economica in evidente contrato con l’economia di mercato che da sola non ha prodotto benessere per tutti ma solo per pochi eletti, correggendo gli errori del passato quando lo Stato Italiano è uscito dal mercato con le sue aziende di interesse nazionale.
Altro punto di discussione è la “questione europea” anche in vista delle elezioni Europee, non si vuole lasciare alle Destre la distruzione di una Europa forte. In questo modo  i singoli Stati non avrebbero la forza di difendersi dai colossi mondiali come gli Stati Uniti, La Russia, la Cina, quindi la sinistra vuole modificare le regole comunitarie,non distruggendo politicamente l’Europa anzi ristrutturare l’intervento solidale degli Stati nei confronti di coloro in difficoltà solidarietà invece di abbandono. La piattaforma programmatica prevede di riformare la Banca Centrale Europea, dandogli più potere non solo nel controllare l’inflazione; ma anche in quello di promuovere occupazione e sviluppo, che oggi non avendola la rende monca negli  interventi, quindi ancora riforme con l’unione bancaria, riforma dei bilanci, nuove regole comuni su fisco e lavoro, un forte pilastro sociale con il varo di un’assicurazione europea contro la disoccupazione sono solo alcune di quelle riforme che la nuova sinistra Italiana vuole presentare.
Nella finanziaria del governo giallo-verde si parla di varie forme di condono, la sinistra è contro ciò premia i comportamenti illegali, incentivando l’evasione fiscale. La costituzione sancisce che le tasse si pagano in proporzione al reddito, si vuole introdurre invece  una fiscalità che  non ha nulla a che vedere con i dettami Costituzionali dato che  con al flax tax si ammazza ancora di più il ceto medio, senza pensare invece ad una patrimoniale sulle grandi ricchezze che serva non a finanziare gli spreghi ma gli intereventi sul territorio.
Politicamente la fase costituente in origine era rivolta agli alleati del cartello elettorale di L.e U. Possibile e Sinistra Italiana quindi con la celebrazione del relativo congresso, una scelta logica e naturale, nei fatti questa scelta non è avvenuta; Possibile ha dichiarato immediatamente che non aveva alcuna intenzione di sciogliersi, mentre ora Sinistra Italiana ha aperto un dialogo con De Magistris e la sinistra antagonista per andare a creare un ennesimo cartello elettorale, non comprendendo che l’elettore di sinistra non vuole cartelli elettorali in quando vengono intesi come  paracadute dei notabili, ma pretende scelte serie e durature.
D’altro canto mi auguro che il congresso di Art.1-M.D.P. non sia la creazione di un piccolo rametto di sinistra con un nome nuovo e che avrebbe come risultato una nuova frantumazione del voto l’astensionismo dell’elettorato oppure allargare il bacino elettorale del M5S che significherebbe premiare una destra retrograda in tutto anche nel significato di  famiglia e delle relazioni con il genere femminile.
In questi giorni quindi in tutte le sedi di Art.1-M.D.P. ci si riunisce per discutere e migliorare la tesi congressuale, anche perché questo messaggio vada diritto a quei soggetti uomini e donne che si riconoscono nella tesi congressuale a prescindere dalla loro provenienza del microcosmo dei piccoli partitini che è formato il cielo di sinistra.

 

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