Soluzioni e risorse per Tondo Gioeni, Palanesima e Canale di gronda

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Soluzioni e risorse per Tondo Gioeni, Palanesima e Canale di gronda

«C’è la necessità di lavorare per Catania senza mai fermarsi. Ecco perché la Giunta si è riunita alla vigilia di Ferragosto, e si riunirà ancora nella prossima settimana, per deliberare su questioni di grande importanza, trovando soluzioni e risorse». Lo ha detto ai giornalisti nel Palazzo degli Elefanti il sindaco di Catania Enzo Bianco esponendo quanto deciso nell’incontro odierno.
«Abbiamo deliberato – ha spiegato Bianco – su Tondo Gioeni, Canale di Gronda e Palanesima. Nel primo caso per completare la sistemazione di questa ‘ferita aperta’ in tempi rapidi, abbiamo pensato di utilizzare anche residui di mutui non utilizzati per quasi 800.000 euro oltre ai 200.000 che avevamo già individuato. La nostra intenzione è quella di utilizzare quest’importante operazione contabile sui mutui residui anche per migliorare l’edilizia scolastica. L’intervento sul Tondo Gioeni sarà effettuato da un team coordinato dall’architetto Ugo Mirone che, dopo essere andato in pensione nello scorso mese di dicembre, ha messo gratuitamente a disposizione del Comune la sua esperienza e competenza professionale. Contiamo di cominciare i lavori entro Sant’Agata. Per quel che riguarda il Palanesima, voluto nella mia precedente sindacatura, completato ma utilizzato solo per spettacoli e poi abbandonato al degrado e ai vandali, la Giunta ha assunto un atto di indirizzo per un project financing. Prepareremo presto il bando per l’affidamento ad un privato che provvederà alla sua ristrutturazione e gestione per un determinato numero di anni. Il Comune ovviamente resterà il proprietario e si riserverà di utilizzarlo anche per le sue attività».
«Per il Canale di gronda ovest – ha aggiunto il Sindaco – si tratta di un’opera di grandissima importanza per la città e l’hinterland e si è ottenuto un grande risultato con il finanziamento del completamento dell’infrastruttura che potrà essere realizzata in due anni e con una spesa di 48 milioni di euro. Un risultato al quale abbiamo lavorato con i Comuni dell’hinterland interessati: Acicastello, Gravina, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Tremestieri, San Giovanni La Punta, San Gregorio e Sant’Agata Li Battiati. In due riunioni alla fine di ottobre del 2014 e alla fine di febbraio del 2015 avevamo sviscerato le problematiche idrogeologiche riguardanti la nostra zona mettendo sul tappeto tutte le questioni riguardanti la sicurezza. Avevamo, insomma, anticipato, nei fatti,la città metropolitana che vogliamo, una governance agile e fattiva che dia soluzioni concrete e veloci ai problemi dei cittadini. La risposta che attendevamo è giunta e adesso possiamo metterci al lavoro».
Bianco ha infine annunciato la costituzione di una commissione comunale di indagine interna, presieduta dal Segretario Generale Antonella Liotta, che lavori a tutto campo e nella massima trasparenza per comprendere cosa sia avvenuto in occasione dell’incendio dell’ex raffineria di viale Africa.
All’incontro con i giornalisti erano presenti, tra gli altri, l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco e quello alle Politiche scolastiche Valentina Scialfa, il consulente del sindaco per le attività istituzionali Francesco Marano, il presidente della Consulta Giovanile Pierangelo Spadaro, il consigliere comunale Mario Crocitti, la vicepresidente della V Municipalità Mariagrazia Felicioli e l’architetto Ugo Mirone.

Tondo Gioeni
Per la sistemazione a verde e la sistemazione artistico-architettonica della rotatoria del Tondo Gioeni si spenderanno 994.800 euro di cui 200.000 già impegnati su fondi comunali. Tra questi, 794.800 euro provengono dal residuo di un mutuo per altro intervento mai utilizzato.Oggi la Giunta Comunale ha adottato una delibera di indirizzo politico per l’utilizzo delle somme dal residuo di un mutuo (794.800 euro) a favore dell’intervento sul Tondo Gioeni. Entro settembre il progetto di sistemazione artistico-architettonica del Tondo Gioeni, già in fase avanzata di realizzazione, sarà ultimato. Subito dopo si chiederà l’autorizzazione della Cassa Depositi e Prestiti alla devoluzione del residuo del mutuo. Infine si bandirà la gara e si ritiene che entro la festa di Sant’Agata del 2016 potranno cominciare i lavori.

Canale di gronda
Ci vorranno 6-8 mesi per l’inizio dei lavori che dureranno due anni e costeranno 48 milioni. Si attende adesso la validazione del progetto da parte di una società terza, e, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale dei Lavori pubblici, potrà essere bandita la gara d’appalto. I lavori comprenderanno la realizzazione di 2 gallerie: una della lunghezza di 454 metri l’altra di 112 metri per un costo complessivo di 40 milioni di euro. Per sistemare sotto il profilo idrogeologico il torrente Cubba in cui sarà riversata l’acqua piovana proveniente dal collettore si spenderanno altri 8 milioni di euro. Ciò che rimane del finanziamento sarà impiegato per Iva, competenze tecniche, indagini di laboratorio, pubblicazione atti di gara e imprevisti. Del Canale di gronda ovest, che, iniziato negli anni Novanta, non venne mai completato, fu realizzata soltanto la parte più alta e una parte del tratto terminale che si riversa nel torrente Cubba, destinato a smaltire l’acqua piovana. L’area servita è un ampia zona a ovest di Catania in cui, in caso di forte maltempo, le acque  si riversano nell’area industriale di Misterbianco, allagandola, e nella parte ovest della città, raggiungendo il centro di Catania attraverso la via Galermo. Questa “ricucitura” consentirà tra l’altro di far entrare finalmente in funzione una importante rete per l’eliminazione delle acque piovane. Il mancato completamento del Canale di gronda ovest impediva infatti il funzionamento della rete già esistente e che raccoglie le acque nelle zone ovest di San Giovanni Galermo fino a San Nullo e di Lineri e Monte Palma.
Il governo nazionale, nell’ambito delle risorse destinate alla riduzione del rischio idrogeologico, che ammontano a una somma globale di 1 miliardo e 300 milioni di euro, ha concesso un finanziamento per Catania e paesi Etnei di circa 58 milioni di cui solo per il Comune di Catania 48 milioni relativi alle opere previste nel progetto di completamento del collettore B, il cosiddetto Canale di gronda ovest, indispensabile per evitare, in caso di temporali, allagamenti nella fascia pedemontana ovest e in città. Un percorso che il sindaco di Catania Enzo Bianco, insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco e ai sindaci dell’area metropolitana, aveva iniziato da diverso tempo e che ha avuto un momento importante lo scorso 31 ottobre quando a Palazzo degli Elefanti si tenne un incontro sulla pianificazione sulla difesa idrogeologica della zona. Tutti i sindaci e i rappresentanti dei Comuni illustrarono le problematiche del proprio territorio e, mettendo insieme le varie esperienze, si giunse a una visione complessiva del problema. In quell’incontro fu raggiunta un’intesa per realizzare un piano unitario e complessivo attraverso la ricognizione dei progetti esistenti per completare la difesa del territorio. Piano che l’assessore Bosco, nel successivo mese di novembre, presentò in una riunione che si tenne a Palazzo Chigi a Roma, sulla programmazione degli interventi per la messa in sicurezza delle città metropolitane prevista nello Sblocca Italia e nel nuovo Piano nazionale 2014-2020 contro il dissesto idrogeologico.

Palanesima
Può ospitare 6000 persone, con oltre 4500 posti a sedere. Le tribune sono su due livelli divise ciascuno per dieci settori, con una grande area per le autorità.  Due grandi postazioni  stampa e cronisti, con annessa sala regia, per ospitare cento giornalisti e operatori dell’informazione. La costruzione ha forma di cupolone metallico semicircolare, con raccordi accentuati alle quattro estremità. Il parterre cioè l’area di gioco è lunga ben 64 metri e larga 37 metri, la più grande della Sicilia e una della più ampie del Meridione, che permetterà lo svolgimento di tutte le più importanti discipline e grandi eventi anche di tipo ludico-ricreativo. Creati anche cinque spogliatoi per gli atleti, 2 palestre per il riscaldamento e una sala per il pronto soccorso.
Progettazione e costo dell’impianto: il progetto già nei primi anni ’90 era stato inserito nell’ambito della realizzazione della cittadella dello sport di Nesima. Il costo complessivo dell’opera fu complessivamente di circa 8 milioni di euro. I lavori, avviati un anno prima, si interruppero nell’estate del 1997 per una serie di vicissitudini giudiziarie e burocratiche che bloccarono la realizzazione dell’opera, quando erano stati realizzati solo le travi portanti della struttura. Nel 2001, risolto il rapporto contrattuale e il contenzioso con l’impresa aggiudicataria che aveva realizzato una parte delle opere, i lavori vennero aggiudicati all’impresa Saiseb di Roma in esecuzione di una sentenza del Tar. Furono completati nel 2003 e l’inaugurazione avvenne il 9 giugno di quello stesso anno ma il Palanesima venne utilizzato solo per alcuni concerti (tra i quali il musical “Notre Dame de Paris” di Riccardo Cocciante tra novembre e dicembre 2003) e mai per attività sportive. Dopo venne progressivamente abbandonato al degrado e vandalizzato.

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