Tondo Gioeni, ecco il nuovo progetto

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Tondo Gioeni, ecco il nuovo progetto

«Sul Nodo Gioeni presentiamo oggi alla città un progetto utile e atteso riguardante la viabilità, la sicurezza e la riqualificazione architettonica». Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco incontrando i giornalisti, nella Sala Giunta di Palazzo degli elefanti, per parlare della messa in sicurezza idraulica e geotecnica e della riqualificazione architettonica del Tondo Gioeni e anche della nuova viabilità sulla via Roberto Giuffrida Castorina che consentirà di ridurre il traffico sull’unica direzione della circonvallazione, quella Misterbianco-Ognina, che evidenzia ancora rilevanti criticità.
I progetti, che dovrebbero partire rispettivamente in settembre e nei primi nel 2017 ed essere completati in pochi mesi, sono stati presentati nei dettagli dal Sindaco, dall’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco e da uno dei progettisti, l’arch. Ugo Mirone. All’incontro c’erano anche l’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata, il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Catania, Santi Cascone, i consiglieri comunali Mario Crocitti, Nuccio Lombardo e Ausilia Mastrandrea, il presidente della Terza Municipalità Salvo Rapisarda e il vice capo di Gabinetto Gianluca Emmi.
«Catania – ha detto Bianco – ha molto sofferto in questi tre anni a causa del cavalcavia il cui abbattimento ha dovuto essere completato. Abbiamo fin da subito affrontato il problema delle viabilità alternative realizzando il tornaindietro e la bretella di via Petraro e studiando un sottopasso in via Caronda che avrebbe però bloccato per mesi il traffico sulla circonvallazione. Poi è nata l’idea di prolungare la via Roberto Giuffrida Castorina e, utilizzando i sottopassi esistenti sotto la via Vincenzo Giuffrida, creare un percorso che consentisse ai veicoli di bypassare il Nodo Gioeni. A questo bisogna aggiungere che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo entrerà in funzione la Metropolitana nel tratto Nesima-Stesicoro e ciò contribuirà ad alleggerire ulteriormente il traffico».
I flussi provenienti dal centro cittadino attraverso la via Etnea potranno dunque percorrere prima la via Caronda, poi la via Rosso di San Secondo e, sfruttando i sottopassi, la via Giuffrida Castorina. Da qui i veicoli potranno immettersi – passando per via dei Salesiani, piazza San Domenico Savio e via Brancati -, sulla via Vincenzo Giuffrida, scegliendo se andare verso i paesi etnei o verso la circonvallazione.
«Quella da Misterbianco a Ognina – ha sottolineato Bosco – è l’ultima delle quattro direzioni dello svincolo Gioeni che presenta ancora criticità. Gli intasamenti si verificano principalmente per via delle auto che, da via Caronda, devono attraversare la circonvallazione per imboccare il tornaindietro che consente di cambiare direzione o dirigersi verso i paesi etnei. La nuova strada, creando un percorso alternativo, consentirà di ridurre drasticamente i problemi di traffico. E i tempi saranno rapidi: c’è stata una immediata disponibilità alla cessione volontaria dei terreni da espropriare da parte dei proprietari e appena la cessione verrà formalizzata, entro la fine di settembre, sarà possibile procedere al bando. Penso che all’inizio del 2017 i lavori, che dureranno cinque mesi e forse meno e costeranno 860.000 euro, 460.000 dei quali per gli espropri, potranno cominciare».
«Già dal prossimo mese di settembre – ha aggiunto il Sindaco – prenderanno invece il via i lavori dell’altro progetto, che ha la doppia finalità di mettere in sicurezza sotto il profilo idraulico e geotecnico un nodo fondamentale per la viabilità cittadina e di definire il frontale prospettico a nord della via Etnea creando un ideale collegamento con la piazza Duomo e la fontana dell’Amenano, detta “l’acqua a linzolu”. Il materiale utilizzato sarà quello tradizionale della città e cioé la pietra lavica e la pietra bianca di Comiso. Un importante intervento architettonico che trasformerà questo slargo in una delle più belle piazze di Catania”.
Il progettista, l’architetto Ugo Mirone, il quale ha donato il proprio lavoro alla città, ha spiegato che l’intervento riguarda una fascia lunga complessivamente 170 metri che rappresenta un’ideale base alla struttura del Parco Gioeni, posta sopra.
«I temi – ha detto Mirone – sono quello dell’acqua, per via di una sorgiva, la cosiddetta “Seconda acqua a linzolu”, esistente fino ai primi del Novecento in questa che era una proprietà dei Manganelli, e quello della cortina muraria con al centro una grande edicola in brecce di Taormina, ideale porta che chiude a nord la Catania ottocentesca, con all’interno le due vasche. La via Etnea comincia così con una fontana e si conclude con una fontana”.
Fondamentale sarà poi la sistemazione a verde del Tondo Gioeni: la cortina muraria sarà affiancata da due ali, simmetriche, di verde, lunghe ciascuna 65 metri. Saranno utilizzati un sistema di rampicanti e ricoprenti (bignonia e bouganvillea), oleandri e diverse varietà di agave.
L’ingegnere Cascone ha sottolineato la soddisfazione per gli interventi che stanno per partire.
«Il primo progetto – ha detto – affronta il problema della circolazione in un nodo molto complesso e che rimette insieme alcuni pezzi della città costruita realizzando un alleggerimento concreto sul traffico della circonvallazione. Un intervento che si attende da tempo e che siamo convinti possa essere risolutivo. Contiamo che possa essere realizzato rapidamente così come l’altro progetto, di riqualificazione architettonica e di risoluzione di alcune problematiche legate ad aspetti idrogeologici come il convogliamento delle acque meteoriche».
La gara per la riqualificazione del Tondo Gioeni è stata bandita nell’aprile di quest’anno e il 4 luglio sono stati aggiudicati in maniera definitiva i lavori. Esiste però un ricorso sul quale il Tar si esprimerà il 22 di settembre. L’Amministrazione ha comunque la facoltà di consegnare i lavori sotto riserve di legge all’impresa aggiudicataria.
I lavori per la messa in sicurezza idraulica e geotecnica e la sistemazione artistico-architettonica e a verde del Tondo Gioeni, che dovrebbero essere realizzati in sei mesi, costeranno complessivamente quasi 800.000

euro, residuo di un mutuo.

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