Patrizia Romano e la sua arte “scandalosa”

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Patrizia Romano e la sua arte “scandalosa”

Una personalità, quella dell’artista Patrizia Romano, forte, eccentrica e ribelle che, suscita in coloro che, hanno l’opportunità di vedere le sue opere, un mix di pensieri e sentimenti contrastanti. I finti perbenisti potrebbero scandalizzarsi. Nelle arti libere contemporanee, l’espressione di un’artista, non è mai convenzionale, essa esprime ciò che emerge dalla propria attenta riflessione ed osservazione. Le opere di Patrizia Romano, non sempre verranno interpretate e capite, poichè la sua espressione artistica, appare eccessiva; per comprendere il perchè di questi “eccessi” e per coglierne il senso, è necessario spogliarsi di tutte quelle convenzioni con cui siamo cresciuti. I contenuti di contestazione, sono il punto focale della vena artistica di Patrizia Romano, sicuramente conoscendo la sua: “perfetta imperfezione”, come lei stessa definisce le sue opere, vi si potrà apprezzare un raziocinio fuori dal comune, un modo di scuotere coscienze dormienti, assopite dalla sete di potere e, dalla mancanza di sentimenti, di sensibilità. In un suo quadro: “La danza delle troie”, denuncia i casi di pedofilia in ambito ecclesiale e, punta il dito senza mezzi termini, sugli uomini di chiesa che hanno sporcato la fede cristiana che, con i loro vizi e la “loro” sessualità distorta, hanno rovinato le vite di povere vittime indifese. Azioni di bestie emerse solo recentemente, alla cronaca, individui che non solo, sono rei di aver violato l’infanzia e segnato la vita per sempre di bambini, ma che, hanno insudiciato tutti quei sacerdoti e suore, che ogni giorno alimentati dalla loro fede, stanno accanto a coloro che soffrono. Oltre alle opere pittoriche l’Artista Patrizia Romano è fautrice di alcuni Manifesti di denuncia, contro il bullismo, contro l’omofobia, contro il femminicidio, ed è questa solo una parte di ciò che denuncia ogni giorno con parsimonia e determinazione. Rifiuta quindi ogni forma o atto di violenza. In altre opere come: In nome dell’oppio dei popoli, Aborti, e Mestruazioni d’artista, Patrizia Romano si sbizzarrisce, elevando il suo status di donna a 360°, utilizzando proprio il suo ciclo mestruale, come materia ed essenza primaria per creare alcune delle sue opere, sempre come atto di ribellione, rivolta ad una società malata. L’essere donna, non va inteso solo dal punto di vista fisico nella sua diversità dal genere maschile, deve con amore e rispetto avanzare come riscoperta, di una società amazzone, che non vuole prevaricare nessuna tipologia di gender, ed ancora una volta si batte contro i preconcetti sociali. La Romano nell’opera ” L’arte è donna” esprime chiaramente il suo pensiero : -” Me stessa che dipinge un’altra me. Una donna che dipinge un’altra donna. Il mio sesso nel genere umano credo sia la forma d’arte più perfetta, vivente sul nostro pianeta. ” L’ arte è donna” la donna è ciò che amo. In essa convive: sensualità, intelligenza, astuzia, provocante ingegno, eleganza, reale raffinatezza congenita, disarmante dolcezza, disarmante sensibilità, carisma caratteriale. Come potrei amare un essere che non possiede ciò. Come potrei amare e come potrebbe rappresentare arte un essere che non possiede ventre.”
Il fine dell’Artista è quindi quello di “spacciare” consapevolezza ed Amore, il fine dell’Artista è quello di scuotere l’anima mentale, ossia l’azione del raziocinio concettualizzando l’orrenda realtà umana, con la sua avidità di potenza, e la sua visione errata ed istintiva dell’essere, per palesarla innanzi alla stessa cecità, alla stessa ignoranza, alla stessa superficialità.
Cit. Patrizia Romano: “Credo che il sole non potrà mai essere di un altro colore, l’uomo si, e vorrei con la mia arte dare un contributo allo scopo di tale raggiungimento.”

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