Operazione “Lourdes”, sequestrata casa alloggio per anziani

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Operazione “Lourdes”, sequestrata casa alloggio per anziani

CALATABIANO – I Carabinieri della Stazione di Calatabiano (CT) hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea, della casa alloggio per anziani “Nostra Signora di Lourdes”, a Calatabiano in piazza Mercato, su richiesta del Procuratore Aggiunto, Marisa Scavo e del Sostituto Procuratore Francesco Cristoforo Camerano, che hanno diretto le indagini.
La misura scaturisce da lunga attività d’indagine, iniziata nel giugno del 2016 e condotta dalla Stazione di Calatabiano, coadiuvata dal Nucleo Operativo della Compagnia di Giarre per l’attività tecnica, condotta anche con l’ausilio di videocamere installate all’interno della casa di riposo. Contestualmente ai sigilli posti alla struttura, sono state denunciate in stato di libertà due donne di 57 e 45 anni, indagate per i reati di maltrattamenti e abbandono di persone incapaci.
Le donne per mesi hanno sottoposto gli anziani a continue angherie fisiche e psichiche, vessazioni e torture psicologiche, consistenti: nel turare il naso per forzare l’apertura delle mandibole e costringere a ingurgitare cibo; nel percuotere gli ospiti al volto e in testa con pugni, colpi di giornale, pizzicotti, strattonamenti; nel legare per ore le mani degli ospiti, privarli del cellulare, insultarli e minacciarli di morte; nell’umiliare un’anziana lasciandola sfilare nuda innanzi ai ricoverati di sesso maschile; nel “punire” una signora che si rifiutava di mangiare lasciandola seduta sulla sedia a rotelle in fondo al corridoio e con il volto a ridosso del muro; nell’abbandonare i vecchietti per intere giornate nei letti inzuppati di urine e feci per poi pulirli tutti con la medesima spugnetta; nel somministrare senza prescrizione medica gocce di sedativo; nel privare gli anziani di adeguata alimentazione o di acqua, anche durante il periodo estivo; nell’omettere adeguata assistenza sanitaria di tipo specialistico.
Sono state riconosciute numerose aggravanti, fra cui la crudeltà adoperata nei comportamenti contestati, l’approfittarsi delle condizioni d’inferiorità fisica delle vittime e i futili motivi alla base degli atteggiamenti finalizzati alla massimizzazione dei profitti economici.
All’atto degli adempimenti di rito, i militari della Stazione di Calatabiano sono stati supportati anche da quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania e Nucleo Ispettorato Lavoro di Catania, che hanno rilevato numerose irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario da un lato e giuslavoristico dall’altro, come: mancanza di documentazione probatoria attestante personale preposto somministrazione prescritte terapie farmacologiche ai pazienti in cura (che configura il reato di esercizio abusivo della professione); violazione prescrizioni in materia sanitaria e di sicurezza del lavoro fra cui omissione consegna dichiarazione assunzione lavoratori dipendenti (un lavoratore “in nero”).
Il NAS ha inoltre sottoposto a controllo alimenti, medicinali e documentazione medica varia.
D’altra parte, le irregolarità dei rapporti lavorativi rilevate dai carabinieri del NIL hanno riguardato un lavoratore dipendente, le sanzioni amministrative irrogate ammontano nel complesso a 5.000 euro e i recuperi assistenziali, assicurativi e previdenziali sono pari a 770 euro in totale.
Le operazioni sono state compiute con l’ausilio di un’ambulanza e di medici che hanno accertato le condizioni di salute degli anziani, i quali sono stati affidati ai loro familiari o collocati in altre strutture idonee in collaborazione con l’assessorato ai servizi sociali del Comune.

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