G7: conclusa la visita a Catania delle consorti e dei consorti dei leader

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G7: conclusa la visita a Catania delle consorti e dei consorti dei leader

CATANIA – Si è conclusa la visita a Catania delle consorti e dei consorti dei leader del G7, accolti nel Palazzo degli elefanti dal sindaco Enzo Bianco e da Emanuela Gentiloni, moglie del Presidente del Consiglio, per un pranzo ufficiale. A ricevere gli ospiti c’era anche la compagna del Sindaco, Amanda Jane Succi.
Al pranzo, svoltosi nel Salone Bellini, erano presenti Melania Trump moglie del Presidente americano e Brigitte Macron, consorte del presidente della Francia, Joachim Sauer, marito della cancelliera tedesca, Akie Abe, consorte del premier del Giappone, e Malgorzata Tusk, moglie del presidente polacco del Consiglio d’Europa.
Nel suo discorso di benvenuto il sindaco di Catania ha parlato delle antiche origini della città, fondata dai Greci 28 fa e un territorio caratterizzato dal vulcano Etna, «tra colate e sabbia lavica che rende la terra un giardino lussureggiante».
«Nei secoli – ha detto Bianco – a Catania è accaduto di tutto o quasi: innumerevoli eruzioni, terremoti, maremoti e sbarchi di popoli diversi che portarono guerra ma anche il meglio del loro sapere. In questi secoli la nostra città è stata più volte distrutta e ricostruita, rinascendo sempre, come la fenice, dalle proprie ceneri. E non si è mai fermata. È ancora il monte Etna, di notte, a guidare idealmente verso questa piccola terra promessa tante famiglie di pellegrini che affrontano il Mediterraneo per sfuggire a guerre, fame e morte. In molti non ce la fanno come pochi giorni fa, in un barcone rovesciato. E spesso sono donne e bambini. I Catanesi, che hanno conosciuto il dolore lancinante dell’emigrazione, comprendono. Spartendo, pur non essendo ricchi, ciò che hanno. Catania, la Sicilia, è terra di pace, d’accoglienza, di collaborazione e integrazione tra popoli».
Il Sindaco ha parlato di Catania come di una città che deve affrontare i problemi tipici delle grandi città europee: disagio nelle periferie, alta disoccupazione giovanile e femminile, una presenza criminale ancora non debellata.
«Ma abbiamo – ha spiegato – una antica Università fondata nel 1434. Un insediamento industriale Hi-tech , in particolare nella micro-elettronica, che ci fa parlare di Etna Valley; una grande tradizione letteraria e musicale (qui sono nati tra gli altri Vincenzo Bellini e Giovanni Verga). Abbiamo monumenti, quadri, libri, statue, palazzi, castelli, segni di una grande civiltà e una tradizione gastronomica che è espressione di un territorio ricco di diversità e di culture».
Bianco ha concluso citando descrizioni della Sicilia tratteggiate da scrittori e viaggiatori di ogni nazione presente: Wolfgang Goethe, Guy De Maupassant, Truman Capote, Kazuo Ishiguro, Jaroslaw Iwaszkiewicz, Frances Elliot, Caterina Edwards e, per l’Italia, Leonardo Sciascia.
Il Sindaco ha donato agli ospiti un cd dell’edizione storica della Norma di Vincenzo Bellini e un libro sulla Città di Catania della Cavallotto.
Il menu del pranzo, preparato dallo chef stellato Pino Cuttaia accompagnato dal catanese Gianluca Mignemi, prevedeva nuvola di caprese, baccalà all’affumicatura di pigna, trasparenza di tenerume, un arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico, ricciola lisciata all’olio di cenere e per concludere cornucopia di cialda di cannolo, ricotta e arancia. Sono stati serviti vini dell’Etna.
Dopo il pranzo le consorti e i consorti hanno firmato il libro d’onore della Città di Catania e si sono spostati, sempre accompagnati dal Sindaco e dalla First lady italiana, nel Monastero dei Benedettini, dove, nella Sala Vaccarini recentemente restaurata, hanno ammirato la Bibbia del Cavallini, un preziosissimo codice miniato, tra i più antichi e rari volumi al mondo.

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