Fondazione Oelle, Mediterraneo Antico

Home Cultura Fondazione Oelle, Mediterraneo Antico
Fondazione Oelle, Mediterraneo Antico

Ornella Laneri, bionda e siciliana, amministratore delegato del Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference, “hotel manager con il pallino del Green”… così si autodefinisce la fondatrice di Oelle, il soprannome attribuitole per le iniziali del suo nome.
Architetto che in un momento di incertezza sulla scelta accademica, cambia completamente strada intraprendendo quella del turismo che percorre senza mai tornare indietro, con determinazione e grande senso umano e della solidarietà di gruppo: presta orecchio all’importanza del benessere di un elemento all’interno di una squadra che darà il meglio – ne è convinta – solo se curata e fortemente motivata.
Tutto ciò, non solo perché ne é intellettualmente ed umanamente capace ma anche per evitare il ripetersi della sua esperienza non serena di A.D. alla Sac nella cui amministrazione ad un certo momento non condivise l’ingerenza della politica che metteva in discussione il piano di riordino da lei proposto per il potenziamento ed il consolidamento dell’aeroporto di Catania…comprese le dinamiche preferì andare via, e lo fece con rammarico e grande stizza. E non tornò indietro.
Ornella Laneri non si è data per vinta ed ha immediatamente messo in cantiere un nuovo progetto: un nuovo intento legato al Turismo e alla rivalutazione del territorio. Così è nata la Fondazione, “osservatorio privilegiato sul Mediterraneo – luogo di transito di millenarie culture che guardano attraverso l’Arte – punto d’incontro tra passato e futuro che oscilla tra l’eredità del fotografo americano Philip Stern e l’apertura all’universo giovanile”. L’argomento su cui s’incardinano tutte le iniziative è l’Arte espressa in una molteplicità di forme semplicemente osservando l’esistente che altro non è che il nostro ricchissimo patrimonio culturale di cui fa parte innanzitutto il Mediterraneo, mare chiuso all’interno del quale insiste questa gemma chiamata Sicilia, crocevia d’innumerevoli scambi ed occorrenze storiche. Una terra dal clima mite che consente le coltivazioni più variegate; una terra dove è passato chiunque lasciando un po’ di sé; dominazioni che hanno lasciato una testimonianza, un’impronta che oggi se osservata con attenzione può essere l’Humus che alimenta un nuovo sviluppo. Nell’economia di tali principi, la fondazione ha realizzato presso il Centro Four Season (Sheraton) coadiuvati dallo chef Saverio Piazza, il primo Orto Urbano, “Horto in”, che afferma la sua idea d’impresa etica e quindi “green”. Il frutto dei raccolti viene utilizzato nel Timo Restaurant che trova la sua collocazione nella continuità della Galleria d’arte in cui sono esposti con ciclicità variabile, i lavori realizzati da artisti che si vogliono cimentare. Il turista sarà dunque invitato ad assaporare odori e sapori a km “0” in un contesto atipico perché all’interno di un grande hotel. L’orto è inserito “nell’ottica di una connessione artistica trasversale”, in un’altra sfaccettatura dell’intenzione della Fondazione che prende il nome di “ONE-O-ONE” Contemporary Art Suite, una residenza per artisti di passaggio che potranno creare facendoci ispirare dal territorio. Su una parete del soggiorno è stata realizzata una gigantesca superficie di ardesia che simboleggia il mondo senza dimensioni in cui ciascuno può appuntare un ricordo. Ornella Laneri, ha anche progettato di assicurare alla struttura il titolo di “Bike Hotel”, ovvero la realizzazione di servizi e strutture di cui potrebbero usufruire i ciclisti.
Il momento emozionale forse più pregnante dell’intera istallazione sui-generis, è la suite dedicata in cui soggiornò Phil Stern nel 2013, quando ritornò in Sicilia dopo 70 anni in occasione dell’anniversario dello Sbarco Alleato. Phil Stern si era imbarcato come fotografo ed ebbe la sensibilità di catturare non gli aspetti speculativi del conflitto piuttosto i momenti di pausa, gli intermezzi tranquilli dei soldati, il paesaggio fagocitato, suo malgrado, dalla guerra; rientrato in America, divenne il fotografo di Hollywood…altri scatti indimenticabili. A settembre scorso, alle Ciminiere, in un padiglione di 700 mq – che ha preso il nome di “Phil Stern Pavilion” – è stata allestita in forma permanente una mostra di settanta fotografie donate dai figli del fotografo alla Fondazione OELLE. Nel corso della cerimonia di consegna, Ornella Laneri ha rimarcato l’importanza di tutelare il passato, consegnandolo al presente nel tentativo di ricucire lo strappo causato da ogni evento negativo, allo scopo di evitare le speculazioni ideologiche e costruire un nuovo futuro che faccia tesoro di ciò che fu. Carmelo Nicosia, Direttore della Scuola di Fotografia dell’Accademia delle Belle Arti e direttore della Fondazione, aveva accompagnato Phil Stern durante il suo viaggio in Sicilia presso i luoghi delle tappe dello Sbarco . «Allora, il fotografo aveva 92 anni e oggi, grazie alle sue fotografie, abbiamo ancora un po’ di lui». Ezio Costanzo, che nella fondazione ricopre il ruolo di esperto scientifico di Storia Contemporanea, ha realizzato un film-documentario ed una prestigiosa raccolta delle foto scattate da Carmelo Nicosia durante i giorni del viaggio di Phil Stern. Indimenticabile la foto scattata mentre l’anziano, seduto sulla sedia a rotelle e con i tubicino dell’ossigeno, guarda una delle sue foto esposte…
Quelli furono momenti nevralgici e costituenti tutto il pensiero che sostanzia l’intenzione della Fondazione OELLE che non vuole fermarsi li, ma fare scaturire da essi nuovi momenti culturali, valutando anche l’apertura di una nuova galleria e di un altro laboratorio nella Catania antica; non occorre guardare lontano: basta guardarsi intorno, fare una panoramica per attingere e distribuire, scambiando idee verso altre culture. Occorre lavorare sodo e crederci, dando spazio ai giovani da ascoltare e guidare. Personalmente sono stata accompagnata lungo la visita ai locali della Fondazione al Four Season, da una giovane borsista, Giorgia Lodato, giovane e competente che possiede quella fede necessaria per svolgere bene il proprio lavoro, <<come mi hanno insegnato i miei maestri>> tiene a precisare, riferendosi alla Laneri, a Nicosia e Costanzo.
Quasi come un sottotitolo, il logo della fondazione reca “Mediterraneo Antico”, perché è il “Mare Nostrum”, solcato per secoli da gente che andata e venuta che deve rappresentare un invito affinché, oltre all’aeroporto si potenzi anche il porto di Catania le cui enormi attitudini erano più note agli antichi piuttosto che ai contemporanei. Basti pensare che a cavallo fra 1l XIX e il XX secolo, la produzione mondiale di polvere da sparo e fiammiferi dipendeva dalla Sicilia: lo zolfo veniva estratto nel cuore dell’Isola, portato attraverso le linee ferrate direttamente alle Ciminiere di Catania, raffinato, imbarcato e distribuito!
Pertinente, a tal proposito, il pensiero sulla Sicilia di Roger Peyrefitte, diplomatico e scrittore francese scomparso nel 2000: «Nessuna isola erge sull’orizzonte della nostra civiltà una fronte più radiosa della Sicilia. Essa punta verso tre continenti e ne sintetizza le caratteristiche. Tre volte, nel corso dei secoli, fu il più fulgido centro del mondo mediterraneo».
Allo scopo di far conoscere questo progetto, dunque, la Fondazione organizza con cadenza bimestrale l’iniziativa “Colazione in Fondazione”, “appuntamenti che aprono la Fondazione al territorio, a base di una prima golosa colazione! Occasioni per incontrare la nostra squadra al completo, che vi accompagnerà, insieme agli artisti, in un viaggio alla scoperta del mondo OELLE.”
Un consiglio: non dimenticate di visitare il bagno!

Condividilo:

Lascia un commento