Ma che faceva Gino Astorina in via Etnea, vestito da pasticciere?

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Ma che faceva Gino Astorina in via Etnea, vestito da pasticciere?

CATANIA – Ma cosa ci faceva Gino Astorina in via Etnea, vestito da pasticciere, mentre portava una teglia gigante?
Sarà stato un rito propiziatorio per la buona riuscita delle scacciate per l’ormai prossimo Natale oppure una nuova forma di take away all’americana? Niente di tutto ciò!
Nei giorni scorsi via Etnea è stata il set cinematografico delle riprese del cortometraggio contro la “mafiosità” scritto e diretto da Fabio Fagone. Le produzioni cinematografiche Skylight Italia e VideoArtLine, con il supporto della Film Commission di Catania, hanno approffittato di uno scorcio di bel tempo per girare l’allegorica scena della mega-teglia, perfettamente costruita dagli scenografi Alessandro Bonaccorsi ed Anna Scordio.
La teglia in questione è utilizzata per il dono culinario, che ogni giorno gli abitanti di Catania sono obbligati a fare per soddisfare la sempre più grande ingordigia dei due giganti cattivi, interpretati da Fabio Boga ed Antonio Spitalieri, che sovrastano la città di Catania.
Protagonisti della scena il Pasticciere, interpretato da un magistrale Gino Astorina, e la piccola Cecilia, interpretata da Alice Accolla.
«Il ruolo di Gino Astorina rappresenta la caparbietà di chi non si arrende mai, di chi, a testa bassa, continua a lavorare e a battersi, senza lamentarsi mai – spiega il regista Fabio Fagone -. La piccola Cecilia, invece, simboleggia la freschezza delle giovani generazioni, che devono astutamente dribblare per evitare che condizionamenti negativi influenzino la loro vita».
Dal punto di vista meramente tecnico, sebbene questa scena sia stata girata con una teglia vuota, nella fase di post-produzione verrà riempita con i classici cibi siciliani, come gli arancini ed i cannoli.
«Il corto è pieno di allegorie ed estremizza con scene eclatanti la condizione di sottomissione a cui gran parte degli abitanti catanesi, ma non solo, devono sottostare», spiega dalla produzione Erika Escher.
Nella stessa scena troviamo anche l’Uomo Ombra, interpretato da Giuseppe Calaciura.
«Questo personaggio – continua Fabio Fagone – guarda, scruta e controlla tutta la situazione. Rappresenta colui che ricava giovamento da questa condizione di soprusi. L’uomo omertoso o peggio l’uomo che, sebbene sappia benissimo come stanno le cose , trova più vantaggioso lasciare che le situazioni rimangano così…immutate».
Inoltre grazie alla disponibilità della Società Storica Catanese è stato possibile avere una visione dall’alto delle stessa scena, grazie all’utilizzo dei suoi storici balconi che danno su Via Etnea. La Società Storica Catanese, fondata nel 1955, oltre a essere una casa-museo e biblioteca unica nel suo genere, ha da sempre accompagnato e sostenuto le attività culturali e l’impegno civile della Sicilia e dei Siciliani.
«Attività e impegno che purtroppo negli ultimi anni sono stati flebili e incostanti, ma che si spera possano tornare vigorosi e protagonisti perché cultura e impegno civile dovrebbero essere l’ossatura della nostra società – dichiara il presidente Alfio D’Agata -. Per questo una “operazione” come Cecilia’s Affair è stata subito sposata in todo; un’operazione culturale, di denuncia sociale, un chiaro richiamo a ribellarsi a un modo di fare e sentire, alla “mafiosità” del vivere che è cosa ben peggiore della classica idea di Mafia. La scelta di raccontare per immagini, senza dialoghi, rende il messaggio più universale e paradossalmente più diretto: qui si dice “No” alla resa, all’ atteggiamento ambiguo, a quel fare finta che le cose vadano bene; invece il re è nudo e gli occhi di Cecilia si sgranano e si sentono offesi dal dilagare del fare mafioso».
Come indicato anche sul profilo Facebook di Cecilia’S Affair, a breve la fase di produzione lascerà spazio al montaggio ed agli effetti speciali. Servirà ancora qualche mese prima di scoprire tutti i dettagli di una storia, dal tema attuale, ma raccontata in maniera del tutto originale ambientata in una Catania “lilliputiana”.

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