A Catania con “Urban wellness” la farmacia dal volto umano

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A Catania con “Urban wellness” la farmacia dal volto umano

«Il progetto “Urban wellness”, grazie a una stretta sinergia tra varie  istituzioni, amplia la funzione sociale della farmacia trasformandola in  un terminale che accompagna e sostiene il cittadino nel suo rapporto  con la sanità, rendendolo più umano».
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco presentando con Federfarma  e l’Università etnea, il protocollo d’intesa del progetto “Urban  wellness”, che punta a sviluppare il modello inglese di “Farmacia di  Comunità” come presidio di benessere sul territorio. Un progetto che,  secondo il presidente della Commissione Sanità dell’Ars Pippo Di  Giacomo, ha «una grande valenza anche a livello europeo grazie alla  perfetta interpretazione dei propri ruoli da parte del Comune e  dell’Università di Catania».
Alla presentazione di “Urban wellness”, coordinato per Federfarma da  Gaetano Cardiel che lo ha dettagliatamente sposto nel corso  dell’incontro, erano presenti nella Sala Giunta di Palazzo degli  elefanti anche il rettore Giacomo Pignataro, il vicepresidente nazionale  di Federfarma Gioacchino Nicolosi, il deputato regionale Concetta Raia,  l’assessore comunale ai Servizi Sociali Angelo Villari e il consulente  del sindaco per i rapporti con la Sanità Francesco Santocono.
Di Giacomo ha ricordato come la sperimentazione in Sicilia che  consentirà di dar vita a questo progetto che unisce di fatto il mondo  della sanità ospedaliera e ambulatoriale con i medici di base attraverso  la rete delle farmacia, sia cominciata sei mesi fa, «con la piena  approvazione dell’assessore Lucia Borsellino e del presidente Rosario  Crocetta».
«Un progetto dall’alto valore sociale – ha detto Concetta Raia – perché  rimette le farmacie al centro del progetto per la salute dei cittadini,  nella logica della razionalizzazione delle risorse ma anche della  valorizzazione dei servizi per l’intera comunità di cui le farmacie sono  avamposto. Un progetto sperimentale e innovativo capace di attrarre  risorse europee che da un lato sa guardare a cosa accade nel resto  dell’Europa e dall’altro fa crescere tutto il territorio del Sud-Est».
Il “benessere urbano” di cui si è parlato è legato alla salute in senso  lato, attraverso l’erogazione di servizi avanzati, a cominciare dal  supporto alle politiche di assistenza socio-sanitaria anche attraverso  l’informazione personalizzata e interattiva e la logistica integrata. Il  progetto prevede inoltre un uso polivalente della rete delle farmacie  così implementata, con funzioni di allerta sismica, di supporto alla  gestione dei rischi, di coordinamento delle emergenze sanitarie e potrà  quindi avere quale area di sperimentazione l’intero Distretto della  Sicilia del Sud-est.
«Esprimo piena soddisfazione – ha detto il sindaco Bianco – per questo  progetto che ha grandi prospettive, come dimostra anche l’adesione  dell’Università».
«La concentrazione dei servizi negli ospedali – ha affermato il rettore  Pignataro – non consente una gestione economicamente valida della  Sanità. Rafforzando i presidi extraospedalieri, e quindi anche le  farmacie, si ottiene esattamente l’effetto opposto e pertanto positivo.  Altro aspetto positivo del progetto è che esso crea un’innovazione  fondamentale per un territorio che attrae e trattiene risorse».

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