Appalti rifiuti: l’inchiesta in corso non riguarda l’appalto di Catania

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Appalti rifiuti: l’inchiesta in corso non riguarda l’appalto di Catania

CATANIA – Il direttore del Servizio Ecologia del Comune di Catania, Leonardo Musumeci, con una nota spiega come i recenti fatti di cronaca “che coinvolgono anche il legale rappresentante della Senesi non riguardano l’appalto di Catania” e come il Comune abbia “applicato ogni misura organizzativa utile a prevenire eventi a rischio corruzione nella gestione del contratto”. Citato anche il Protocollo di Vigilanza Collaborativa siglato con l’Anac e che “impone al Comune di sottoporre alla preventiva valutazione dell’Autorità gli atti di gara”. “Nel 2013 abbiamo denunciato 25 sorveglianti comunali”. Spiegato nel dettaglio il meccanismo delle penali

“I recenti fatti di cronaca che coinvolgono anche il legale rappresentante della Senesi non riguardano l’appalto di Catania”. Lo scrive in una propria nota il direttore del Servizio Ecologia del Comune di Catania, Leonardo Musumeci, sottolineando inoltre come “Riguardo alle vicende relative agli appalti di gestione rifiuti della Città di Catania, L’Anac, la Procura della Repubblica e la Prefettura di Catania siano state sempre puntualmente informate” e come il Comune abbia “applicato ogni misura organizzativa utile a prevenire eventi a rischio corruzione nella gestione del contratto, fermo restando che vengono e verranno segnalati alle Autorità competenti ogni eventuali responsabilità di tipo personale che dovessero emergere”.
Musumeci ricorda inoltre che, “sempre in relazione ai servizi di gestione dei rifiuti, già nel 2013 era stata sporta denuncia nei confronti di 25 sorveglianti comunali, licenziati o allontanati dalla Direzione Ecologia, per i quali il processo penale è ancora in corso”.
“Con l’Anac – spiega poi in particolare la nota – è stato siglato anche un Protocollo di Vigilanza Collaborativa che impone al Comune di sottoporre alla preventiva valutazione dell’Autorità gli atti di gara. Ciò è accaduto per entrambe le gare andate deserte. Inoltre, l’Anac è stata correntemente informata delle principali vicende della gara ponte, anche alla luce della partecipazione da parte di sole due ditte in raggruppamento alla procedura. Peraltro, prima di disporre l’aggiudicazione sono state rispettate le tempistiche per l’acquisizione dell’informativa antimafia, che per la Senesi è pervenuta con esito positivo”.
“In merito – prosegue la nota – alle penali riportate nei provvedimenti di liquidazione per i primi tre mesi di appalto, occorre chiarire che non esauriscono quelle che verranno applicate per lo stesso periodo in occasione delle successive liquidazioni. Infatti, ben prima delle notizie di cronaca che coinvolgono anche il legale rappresentante della Senesi, gli uffici avevano avviato un’istruttoria interna a seguito della quale per il solo mese di settembre 2017 erano già stati rilevati e notificati al raggruppamento circa 16.000 euro da pagare per disservizi. Occorre, inoltre, precisare che questi importi non tengono conto delle ulteriori penali per il mancato raggiungimento di raccolta differenziata che dovranno essere applicate per i primi sei mesi di appalto, con somme certamente ben più rilevanti. In linea con le norme sulla trasparenza, la contabilità viene pubblicata nel momento in cui si provvede alla liquidazione. Così è stato fatto per tutti i mesi di appalto fino ad agosto, in quanto per il mese settembre è stata conclusa la contabilizzazione di prestazioni e penali ma non è ancora stato emessso il provvedimento di liquidazione. Tale provvedimento verrà pubblicato così come gli altri già emessi e tutti i principali provvedimenti (compresi quelli di liquidazione con l’allegata contabilità) sono stati trasmessi ad Anac in virtù del Protocollo di Vigilanza Collaborativa con il Comune di Catania”.
Musumeci prosegue la nota spiegando che, “come per tutte le richieste di accesso agli atti, anche alle richieste di accesso di Catania Bene Comune sia stata data una prima risposta fornendo tutte le indicazioni utili a reperire gli atti relativi alle penali dell’Appalto, già pubblicati sul sito del Comune, e sia stato comunicato che per le ulteriori informazioni sarebbe stato necessario un approfondimento da parte degli Uffici visto che i dati richiesti potrebbero non essere tutti resi pubblici”.
Il direttore dell’Ecologia conclude augurandosi che, “considerata la delicatezza del tema e le complesse vicende giudiziarie riguardanti il mondo dei rifiuti, sarebbe opportuno che chi commenta questa vicenda assuma prima i dati indispensabili a consentire una corretta informazione”.

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