Anfiteatro romano di Catania. Si riaccendono i riflettori

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Anfiteatro romano di Catania. Si riaccendono i riflettori

Domenica scorsa grazie all’azione dei volontari dell’Associazione “Catania Care” e dagli operatori della Catania Multiservizi l’Anfiteatro romano di Catania è stato ripulito dallo stato di degrado in cui versava. Uno stato di abbandono che non è mai passato inosservato a nessuno. Il sito, di competenza dell’Assessorato ai beni culturali della Regione Siciliana, appare in effetti abbandonato a se stesso, luogo di rifugio per gatti, e scrigno di bellezza e pattumiera allo stesso tempo. Plauso è stato espresso dal primo cittadino di Catania Enzo Bianco, dall’Assessore Orazio Licandro, e anche dalla segretaria PD del circolo centro storico Adele Palazzo.
Grazie a questa iniziativa si sono riaccese le luci su questo gioiello di epoca romana troppo spesso e per troppo tempo dimenticato. Così è arrivata anche la proposta del Direttore dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR), Daniele Malfitana: affidare, in via sperimentale e per soli tre mesi, ai giovani specialisti dell’Istituto catanese la gestione e la fruizione del sito archeologico a seguito della chiusura e del pessimo stato in cui versava il bene. Si attende, adesso, la risposta dell’Assessore regionale Carlo Vermiglio. Un’opportunità davvero da non perdere dal momento che la città etnea, per resti archeologici di epoca romana, è seconda solo alla città eterna. Inoltre l’attività del Catania Living Lab, progetto ideato proprio dall’IBAM CNR, ha riacceso grazie alla competenza, alla ricerca, e alla tecnologia, a suscitare vivo interesse per il patrimonio culturale della città e per i suoi antichi fasti non solo fra i turisti ma anche per gli stessi catanesi.

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